Vanno avanti i Mondiali Giovanili di biathlon a Östersund, dove nel pomeriggio di oggi è stata la volta della sprint maschile per quanto riguarda la categoria Junior. Una gara – vinta dal norvegese Håvard Tosterud – che ha permesso anche all’Italia di mettersi in evidenza, grazie a una bella prova di Christoph Pircher, 10° al traguardo. Per l’azzurro, che era già stato 11° nell’individuale, la top 10 arriva grazie a una prestazione solida al poligono, dove ha trovato un solo errore da terra. Intervistato da Luis Mahlknecht per Fondo Italia, Pircher racconta le sue sensazioni a caldo.
Dando un giudizio sul risultato nella sprint, l’azzurro si dice soddisfatto della solidità al tiro: “Oggi sicuramente è andata bene, è stata una giornata molto dura con la pioggia al mattino e poi quando siamo partiti ha iniziato a nevicare. Non sapevamo in che direzione andasse la gara, ma alla fine sono felice. Mi è mancato un pelino sugli sci, ma al poligono secondo me ho lavorato bene, soprattutto in piedi. Sono contento, con un 11° e un 10° posto siamo lì e questo è l’importante”.
Guardando avanti, Pircher si proietta ai prossimi obiettivi, con in programma la mass start 60 e la staffetta maschile: “La mass è forse la gara più bella da fare. Sicuramente c’è sempre molto casino in una mass start 60, perché si è tutti lì, tutti vicini. Soprattutto nei primi due giri in cui c’è ancora il gruppo compatto ci sarà un po’ di caos. Poi la staffetta non vedo l’ora di farla. Abbiamo fatto bene tante volte in staffetta e proveremo a fare bene anche questa volta”.
Infine, l’azzurro traccia un bilancio complessivo dei suoi Mondiali Junior: “Della prima metà dei Mondiali sono felice. Si viene qua sempre cercando di fare medaglie, ma il mio 11° e un 10° posto sono state due gare buone, quello è l’importante. Adesso spero di fare altre due gare buone. Le nevi di Östersund? Soprattutto nella staffetta era veramente una neve che sfarinava tantissimo, si affondava tanto. Oggi era proprio bagnatissima, è dura correre qui. Sicuramente anche i tempi in sé della sprint sono stati molto alti, si faceva molta fatica”.