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Sci di fondo

Sci di fondo – Mondiali Trondheim, Markus Cramer: “L’obiettivo è la medaglia. Le mie scelte? Volevo più opzioni per la staffetta”

Sorride educatamente Markus Cramer, mentre ci ospita nello skiroom della squadra azzurra alla vigilia della squadra azzurra. L’allenatore tedesco della nazionale italiana è arrivato allo stadio anche nel pomeriggio per parlare con i tecnici azzurri, che hanno continuato a testare sulla pista mondiale di Trondheim, resa pericolosa dalla neve ghiacciata. La squadra è invece ad allenarsi, così come altre, lontano dalla pista che ospita l’evento iridato.

«Abbiamo provato a recarci qui in mattinata (lunedì, ndr) – esordisce Cramer a Fondo Italiama la neve era troppo ghiacciata. La situazione era veramente difficile e alcune parti del tracciato erano molto pericolose. Abbiamo quindi trovato un altro tracciato non troppo distante da qui, dove le condizioni erano migliori. Certo, non possiamo ritenerci felici per come è andato il primo allenamento, ma alla fine siamo comunque riusciti ad allenarci bene e la pista la conosciamo».

L’allenatore azzurro inizia allora a fare il punto della situazione sulla condizione atletica della squadra dopo il raduno svedese a Bruksvallarna. «Devo dire che sono tornato dalla tappa di Coppa del Mondo a Falun molto soddisfatto, perché ho visto alcune belle cose. In particolare nella 20 km a skating, gli uomini hanno fatto molto bene con cinque atleti nei venti, non lontano dai primissimi. Daprà, Ventura, Graz, Barp sono in costante miglioramento e l’ho visto anche nel raduno pre Mondiale. Sono felice anche di quanto visto dalle donne, in particolare sono state molto positive le due giovani. Nadine (Laurent, ndr) è riuscita a ottenere la sua prima qualificazione in Coppa del Mondo e ha confermato di essere cresciuta. Maria (Gismondi, ndr) ha fatto un grande risultato nella 20 km femminile e mi ha impressionato in raduno. Spero che entrambe possano fare una grande esperienza qui, perché ci servono donne per il futuro, che non è lontano, visto che il prossimo anno ci sono le Olimpiadi».

Una nazionale azzurra che ha perso diversi elementi importanti nella marcia d’avvicinamento al Mondiale. Da Francesca Franchi, top ten nell’ultimo Mondiale, a Simone Mocellini, due volte sul podio in Coppa del Mondo, da Nicole Monsorno, fermata sul più bello da un infortunio dopo due finali sfiorate, a Michael Hellweger, che è tornato a casa proprio all’ultimo momento per una brutta influenza.

«Incredibile, siamo stati davvero sfortunati – sottolinea Crameranche perchè agli infortunati vari aggiungo anche tutti i problemi avuti fin qui da De Fabiani. Nella sprint non avremo Monsorno, che ha fatto una grande stagione, così come niente sprint per Mocellini e Hellweger, mentre per la distance non avremo Franchi. Siamo stati sfortunati».

Cramer vuole però guardare gli aspetti positivi. «Abbiamo tanti atleti che posso fare bene e sono reduci da buoni risultati. Oltre a Pellegrino, anche Barp, Graz, Ventura, Daprà, Ticcò e Carollo, che ha fatto benissimo sia in Coppa del Mondo che negli Under 23. Sono ottimista per quanto riguarda gli uomini.

Spero che anche le donne possano ottenere dei buoni risultati individuali. A cominciare dalla sprint, con Cassol che ha fatto delle qualificazioni molto positive e sono sicuro che, quando si convincerà che ha tutto per ripetersi anche nelle batterie, possa essere una sorpresa positiva. Caterina (Ganz, ndr) ha fatto fin qui una buona stagione, è entrata nelle top quindici e ai Mondiali può salire ancora. Purtroppo dopo il Tour de Ski si è ammalata, ma è successo anche ad altri atleti. A lei piace questo tracciato e sono sicuro possa fare bene».

Ovviamente l’obiettivo è uno. «Spero di conquistare una medaglia. Questo è ciò per cui proviamo a combattere, specie nelle gare a squadre, come la staffetta maschile e la team sprint. Mi auguro che anche le donne possano dare segnali positivi ottenendo buoni risultati. Siamo qui per vincere almeno una medaglia, abbiamo delle chance e anche se non sono grandi, dobbiamo sfruttarle».

Si è parlato tanto delle scelte dello staff tecnico azzurro, in particolare delle convocazioni di De Fabiani e Nöckler, con il primo appena rientrato e il secondo presente in Coppa del Mondo soltanto a Falun. Cramer ha spiegato cosa lo ha portato a prendere la decisione di chiamare entrambi i veterani azzurri: «È semplice, volevo alternative per le frazioni in classico della staffetta, dove ho visto in stagione che abbiamo dei problemi. Non che non avessi già alcune opzioni, ma volevo averne ancora di più per poter così valutare bene. Defa e Nöckler sono qui per mostrarci che sono pronti a prendersi questa responsabilità. A skating abbiamo meno problemi, cosa che in parte è ironica perché fino a poco tempo fa era l’opposto. So di avere delle opzioni in Ventura, che ultimamente va meglio a skating, Graz e lo stesso Pellegrino, ma ho bisogno di più opzioni per poter schierare il quartetto migliore e utilizzare al meglio le caratteristiche di ogni nostro atleta».

Scelte che saranno ancora più difficili tra un anno alle Olimpiadi, quando l’Italia potrà avere al massimo 8 posti. «La cosa positiva è che qui ho una riserva per ogni gara e se qualcuno si ammala, so di avere un atleta pronto a sostituirlo mantenendo alto il livello, come ad esempio Ticcò con Hellweger. Tra un anno sarà difficile, perché alle Olimpiadi avremo al massimo otto posti. Tutti possono combattere per questo obiettivo, credo di avere almeno dieci, dodici o più atleti al maschile che possono ambire alle Olimpiadi. Ma essendo otto posti bisognerà ragionare anche su tutta l’Olimpiade e non solo sulla singola gara. Per prendersi il posto bisognerà quindi andare forte. Ci ero abituato quando allenavo la Russia, c’era concorrenza, ma questa comportava anche un innalzamento del livello. È ciò che mi aspetto il prossimo anno in Italia».

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