“Ho pagato il volo alla mia famiglia, perché volevo tantissimo che fossero qui a godersi questo splendido ambiente”. Giovanni Ticcò a voluto fare un regalo a coloro che lo hanno sempre sostenuto nel corso degli anni, pagando loro il viaggio per averli al proprio fianco anche in Norvegia, lì a tifare a bordopista.
Il fassano delle Fiamme Oro, in realtà, farà domani il suo esordio in un Mondiale, che arriva nella splendida cornice di Granåsen. «Sono contentissimo – dice a Fondo Italia – è bellissimo esordire proprio nella patria dello sci di fondo. Sono veramente contento di essere qui, pronto a dare del mio meglio e godermi al massimo questa esperienza».
E pensare che in estate la sua preparazione aveva subito un brusco stop a causa di un infortunio: «Sono veramente orgoglioso di quanto fatto – ammette – perché passando attraverso questi piccoli momenti che non hanno aiutato nel corso della preparazione, si cresce tanto. Grazie a tutto lo staff, merito anche a loro se sono qui, perché è stato un lavoro di squadra, tra allenatore, fisioterapisti e tanti altri. Un infortunio è anche un bel percorso di crescita, nel quale si capiscono tante cose e si scopre che si possono raggiungere gli obiettivi nonostante le difficoltà che si presentano. Anzi, superarle dà qualcosa in più».
Soltanto pochi giorni fa Ticcò è entrato nel quartetto della sprint, a seguito dell’influenza che ha costretto Hellweger al forfait: «Rientro come riserva al posto di Hellweger e sono tanto dispiaciuto per lui, perché meritava più di tutti questo posto, dopo tutto il lavoro fatto. Era un grande risultato per lui. Ero sicuro potesse fare bene. Personalmente, il mio obiettivo sarà centrare la qualificazione, poi da lì vedremo come andranno le cose, cercando di passare più turni possibili. Poi a fine Mondiale farò la 50 km, nella quale darò il mio meglio. Sono sicuro che col tifo folle che ci sarà e tutte le emozioni che trasmetterà questo Mondiali, riceverò una spinta in più».
