In questa stagione, la Francia del biathlon ha impressionato a più riprese gli appassionati e gli addetti ai lavori per la superiorità dei propri materiali. In occasione dei Mondiali di Lenzerheide, l’Individuale maschile ne è stato un chiaro esempio, così come la staffetta femminile: un grande apporto quello degli skimen transalpini lungo tutta la kermesse iridata, che ha consentito ai cugini d’Oltralpe di portare a casa ben 13 medaglie, di cui sei d’oro. in 12 gare (tutte le gare disputate tranne una, la Mass Start maschile monopolizzata dalla Norvegia).
Sulle colonne di Le Parisien, il direttore delle Alte Prestazioni presso l’Agenzia Nazionale dello Sport, Yann Cucherat ha dichiarato che gli skiman francesi “hanno competenze molto fini, dobbiamo capire come consolidare la loro situazione al fine di farli restare nella squadra francese e le loro conoscenze non siano di beneficio alla concorrenza”.
Per questo motivo, tra le altre cose, la Francia ha in programma la realizzazione di una nuova skiroom mobile (volgarmente nota come “truck“) per la preparazione degli sci, che possa adattarsi ancor meglio alle esigenze del gruppo rispetto a quello oggi in uso. Questo però non sarà operativo per le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026, perché l’idea è quella di non stravolgere la routine del gruppo di lavoro all’interno del quadriennio olimpico. “L’Agenzia nazionale per lo sport ha contribuito a finanziare un truck per lo sci di fondo e stiamo facendo lo stesso per il biathlon. È molto di più di un camion per la sciolinatura, è un vero e proprio spazio di comunità dove le squadre si incontrano prima delle gare e dove i tecnici trascorrono molto tempo a fare test” ha spiegato Cucherat. Allo stesso tempo, per l’ex ginnasta ora dirigente sportivo, è altrettanto importante che vengano confermate le posizioni di Romain Hurthault, preparatore atletico, e del cuoco Boris Perelli all’interno dello staff “per accompagnare il gruppo in modo più regolare durante la stagione, in modo che le squadre possano gestire le competizioni al proprio ritmo”.