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Sci di fondo

Sci di fondo – Trondheim, poteste ambientaliste minacciano la 50 dei Mondiali. Krueger, Amundsen e Klæbo non ci stanno

In foto: attivisti sulle piste di Trondheim

Mentre lo sci di fondo si prepara alla grande festa che dal prossimo 27 febbraio fino al 9 marzo si prenderà la scena attraverso i Mondiali di sci nordico a Trondheim, in Norvegia a tenere banco sono le discussioni legate alla tutela ambientale che – inevitabilmente – accompagnano un evento di questa portata. In particolare, non mancano le polemiche a proposito di una protesta annunciata dall’organizzazione ambientalista People Against Fossil Fuels, che nei mesi scorsi ha fatto sapere di aver programmato una massiccia manifestazione proprio in occasione della 50 km maschile dei Mondiali, con l’obiettivo – sempre secondo gli attivisti in questione – di evidenziare la poca attenzione all’ambiente di alcuni sponsor (tra cui una ditta petrolifera) che sostengono proprio la rassegna iridata norvegese. Ora, a pochi giorni dall’inizio delle gare a Trondheim, alcuni elementi di spicco della nazionale norvegese di sci di fondo dicono la loro sul tema.

La minaccia per la buona disputa delle competizioni, si collega ai metodi spesso utilizzati da questo tipo di manifestanti per dare visibilità al proprio messaggio. Negli ultimi anni, infatti, non mancano gli esempi di episodi in cui attivisti per il clima hanno cercato di boicottare gare internazionali, arrivando addirittura a ostacolare gli atleti scendendo in pista, alle volte accompagnati da striscioni. E’ successo nel 2022 a Lillehammer in occasione di una tappa della Coppa del Mondo, quando con alcuni fumogeni i manifestanti avevano disturbato il passaggio degli atleti, così come si è ripetuto nel 2024 a margine della Vasaloppet nella vicina Svezia, dove due attivisti hanno tentato di fermare il leader della gara Torleif Syrstad. Un episodio simile si è poi ripetuto anche in occasione della tappa pre Mondiali proprio a Trondheim a dicembre 2023, quando alcuni attivisti hanno cercato di entrare in pista durante lo svolgimento di una gara.

Ecco perché, anche in vista degli imminenti Mondiali, non sono da escludere nuove azioni di disturbo. A far sentire la sua voce, interpellato da TV2, è Simen Hegstad Krueger, che sottolinea come vi siano modi ben più civili di far valere le proprie convinzioni in materia di tutela ambientale: “Mi innervosisco e mi arrabbio davvero tanto per queste cose. È possibile evidenziare un messaggio e delle questioni in modi da non danneggiare gli altri”. A rincarare la dose, ecco poi le parole di Harald Østberg Amundsen: “Sarebbe meglio se si impegnassero davvero per apportare cambiamenti nella lotta per la tutela dell’ambiente, piuttosto che andare in giro a rovinare le cose alle persone. Spero almeno che non prendano l’auto o l’aereo per andarci”. Poi aggiunge: “Cercare di rovinare tutto a chi sta lavorando duramente per arrivare ai Campionati del Mondo di Trondheim è del tutto riprovevole. Mi sento irritato quando ne parlo”. Infine, spazio anche ad alcune considerazioni di Johannes Høsflot Klæbo, che si unisce alla linea tenuta dai suoi compagni di nazionale: “C’è la libertà di espressione e tutto il resto e possono dire ciò che vogliono, ma è un peccato che ne risentiamo noi che abbiamo l’obiettivo di fare una buona gara di sci. Potrebbe essere potenzialmente rovinata e a me non piace affatto”.

A portare avanti le ragioni ambientaliste è invece la portavoce di People Against Fossil Fuels Frida Steinbakk, che in una lettera a TV2 spiega: “Fondamentalmente non vogliamo disturbare la 50 km. Si tratta principalmente di un tentativo di avviare un dibattito sulle sfide democratiche e sull’urgente necessità di mettere in atto un accordo vincolante a livello mondiale per l’eliminazione graduale dei combustibili fossili. Gli sciatori di tutto il mondo sono già duramente colpiti da inverni brevi e più instabili. La causa principale è la combustione dei materiali fossili. Ci auguriamo che gli atleti capiscano che non vogliamo rovinar loro la festa. Al contrario, vogliamo mettere in risalto gli inverni che tutti amiamo. È un peccato che l’azione venga presentata come se si trattasse di attivisti per il clima contro gli sciatori”.

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