Si chiude con una medaglia di bronzo la carriera iridata di Johannes Thingnes Boe, che porta a 43 le medaglie vinte nei Campionati Mondiali. Un risultato incredibile che, in termini di numeri assoluti lo ferma a sole due lunghezze da Ole Einar Bjoerndalen, mentre lo ha superato ampiamente in quanto a medaglia d’oro in occasione dell’Inseguimento di Lenzerheide una settimana fa. Ora per il campione di Stryn, anche se per la fine della stagione c’è ancora qualche settimana ancora di battaglie e gare in Coppa del Mondo, è già tempo di tracciare qualche bilancio.
“Lo valuto come un Campionato fantastico!” ha dichiarato all’IBU al termine della premiazione “il tempo è stato ottimo per due settimane, abbiamo avuto alti e bassi in squadra ma per me avere tre medaglie individuali su quattro gare e due nelle staffette, cinque in totale, è un modo incredibile di chiudere la carriera nei Mondiali”.
Ancora una volta, quest’oggi, il 31enne norvegese ha messo in campo un’incredibile energia che gli ha permesso di compensare qualche errore di troppo al tiro: riuscire a mettere al collo un’ultima medaglia è stata una grande motivazione per spingere forte. “Mi sentivo abbastanza bene sugli sci oggi, come squadra volevamo proprio ottenere delle medaglie oggi e io ne volevo una per me. Uno o due errori di troppo per vincere la medaglia d’oro, ma sono riuscito comunque a superare l’americano (Campbell Wright, ndr) nell’ultimo giro e ad assicurarmi la medaglia di bronzo. Sono orgoglioso di aver chiuso i Mondiali in questa maniera.”
Anche se non è riuscito a conquistare un’ultima vittoria, Giovannino è riuscito comunque a vedere la propria bandiera e sentire il proprio inno risuonare durante la premiazione, grazie ad un podio tutto norvegese: questo fa sì che Boe si lasci andare ad una riflessione sul futuro della squadra quando, tra qualche mese, lui e suo fratello Tarjei saluteranno il biathlon.
“Vedere tre bandiere norvegesi sul podio è veramente speciale così come sentire l’inno norvegese. Era proprio il modo in cui volevo lasciare questi Mondiali. Il futuro sembra luminoso per la Norvegia con Sturla, Endre e gli altri ragazzi. Riusciranno di sicuro a vincere medaglie e rendere orgogliosi i norvegesi nei prossimi anni e … the show must go on!”