Una staffetta maschile che, oltre al dominio norvegese dal primo all’ultimo metro, ha consegnato una bellissima pagina di sport oltre alla medaglia d’oro della Norvegia, con un campione come Johannes Thingnes Boe, che si conferma tra i più grandi di tutti i tempi se ci fosse bisogno di avere etichette simili, che si diverte come fosse un atleta novello nell’ultima tornata, forte del vantaggio accumulato, quasi a tributare i propri omaggi tra le ali della folla estasiata lungo il tracciato e sulle tribune dando spettacolo. Il norvegese però, intervenuto davanti alle telecamere dell’IBU al termine della gara, ha avuto parole solo per i compagni di squadra e gli avversari della Francia.
“È una vittoria enorme per noi, era da tre anni che la rincorrevamo e quest’anno venivamo da una grande rivalità con la Francia. Ad ogni staffetta pensavamo che avremmo vinto la successiva ma non ci siamo riusciti e in questi giorni abbiamo avuto la prova che il team francese è il migliore e dovevamo dimostrare il contrario. Oggi abbiamo vinto e sono orgoglioso della squadra. Abbiamo attaccato a partire dalla frazione di Endre (Stroemsheim) passando per Tarjei (Boe) e Sturla (Laegreid) fino ad arrivare a me ed è stato un lavoro perfetto”.
Nel giro finale, inoltre, tra i festeggiamenti insieme ai tifosi, con bandiere, sciate in telemark e altri siparietti celebrativi, è arrivato anche un incredibile momento di fairplay, quando Johannes è stato avvicinato da Quentin Fillon Maillet dall’altro lato della pista e ha ricevuto i suoi complimenti prima ancora di tagliare il traguardo. Un momento che Boe, molto emozionato, forse porterà con sé anche dopo il ritiro dal biathlon a fine stagione.
“Sono contento che si sia avvicinato per darmi il pugnetto, mi diverte sempre poter rivaleggiare con Quentin, è un caro amico ed è stata una bellissima immagine!”
