L’IBU celebra tre iconici atleti della storia del biathlon. Mentre a Lenzerheide vanno avanti senza sosta i Campionati Mondiali, l’occasione è preziosa per volgere anche uno sguardo al passato. A farlo è l’International Biathlon Union, che nelle scorse ore ha annunciato di aver introdotto ufficialmente nella propria Hall of Fame tre vincenti del recente passato: la norvegese Liv Grete Skjelbreid e i due tedeschi Martina Beck e Michael Greis.
Festeggiati con tanto di premiazione, i tre biatleti in questione contano complessivamente oltre 10 medaglie olimpiche, 57 medaglie mondiali e 155 podi in Coppa del Mondo. A onorare i tre protagonisti, le parole del presidente dell’IBU Olle Dahlin: “Siamo molto orgogliosi di dare il benvenuto a tre atleti altamente meritevoli nella Hall of Fame dell’IBU. Liv, Martina e Michael hanno avuto un impatto duraturo sul nostro sport, ispirando non solo gli abitanti del loro Paese ma anche le persone di tutto il mondo. La loro eredità va al di là delle innumerevoli medaglie vinte e, come membri della Hall of Fame, i loro contributi saranno celebrati e rimarranno per sempre nella storia del biathlon”.
Spazio poi ai singoli, con Liv Grete Skjelbreid (8 ori mondiali, vincitrice della Coppa del Mondo generale nel 2003/04) a portare la sua testimonianza: “Ho iniziato a praticare il biathlon a 9 o 10 anni grazie alle mie sorelle e alla mia famiglia. Il mio primo obiettivo non era vincere. Era quello di essere il più veloce possibile, di tagliare il traguardo per prima perché per chi non vinceva c’era solo acqua fredda sotto la doccia. Ma poi, naturalmente, il mio obiettivo è cambiato con il passare degli anni. Tuttavia, la persona più importante era mia sorella. […] È la persona che mi è più vicina, che mi fermava quando ero stanca, che mi spingeva quando non volevo allenarmi, era sempre presente“.
Ad intervenire è poi anche Martina Beck (3 ori mondiali, vincitrice della Coppa del Mondo generale nel 2002/03), che spiega: “Quando ho iniziato a praticare il biathlon all’età di 12 anni, non avrei mai immaginato quello che avrei vissuto negli anni successivi. Nel 2010, all’età di 30 anni, mi sono ritirata, 15 anni fa, e posso guardare indietro a un periodo fantastico e indimenticabile. Il biathlon, come ogni sport, è fatto di momenti emozionanti. Ho vissuto molti momenti emozionanti, soprattutto i successi con le ragazze e con la squadra, e questo mi ha formata. E non dimenticherò mai quella sensazione. Ma il successo e la sconfitta vanno di pari passo. E, naturalmente, ho avuto anche delle sconfitte, ma questo mi ha resa più forte e sono molto grata anche per queste esperienze”.
In conclusione, è la volta di Michael Greis (3 ori mondiali e 3 olimpici, vincitore della Coppa del Mondo generale nel 2006/07) che aggiunge: “Il mio percorso nello sport è innegabilmente segnato da tre elementi essenziali. Amicizia, ispirazione e resilienza. La resilienza è stata una lezione che ho dovuto imparare. Vivevo a Ruhpolding con un salario di soli 250 euro dall’esercito. Ma avevo grandi sostenitori come la mia famiglia e i miei amici, che mi hanno dato la libertà di fare tutto ciò che volevo e di raggiungere qualsiasi obiettivo. Dopo anni di duro apprendimento, ho avuto i miei momenti di gloria durante le Olimpiadi, i Campionati del Mondo e anche la Coppa del Mondo. E ho potuto realizzare i miei sogni d’infanzia. Ringrazio ancora una volta tutti i ragazzi che hanno fatto parte del mio percorso come allenatori, amici o atleti. Quindi sono super grato. Grazie a tutti”.