LENZERHEIDE – La prima e ultima volta che Philipp Horn era salito fino ad oggi sul podio in una gara dei Campionati del Mondo era stato nel 2020, quando la staffetta tedesca conquistò la medaglia di bronzo al maschile ad Anterselva. Oggi quello stesso metallo è tornato a cingergli il collo nello stesso format, e il 30enne tedesco ha il merito di aver portato la Germania sul podio con un ultimo tiro spettacolare, in cui è riuscito a sbarazzarsi proprio al poligono di un osso duro come lo svedese Sebastian Samuelsson.
“L’ultima serie è stata semplicemente fantastica. Onestamente non ho pensato ad altro, ero super concentrato su me stesso, non sentivo il pubblico o quello che Samuelsson stava facendo accanto a me” ha raccontato Horn a Fondo Italia in Mixed Zone, intervistato dal nostro inviato Giorgio Capodaglio “È stato proprio come immagino debba essere il tiro perfetto, ero concentratissimo a fare il mio, mi sono reso conto di quanto fosse buono solo una volta finito e poi nell’ultimo giro ho dato tutto. È stato durissimo, sull’ultima salita ero convinto di collassare ma sono riuscito ad arrivare al traguardo ed è stata una giornata grandiosa”.
Un risultato speciale per il biathleta della Turingia che negli ultimi cinque anni ha spesso dovuto affrontare tanti passi indietro prima di tornare al successo. Persino questi Campionati del Mondo, racconta Horn, non sembravano destinati ad essere troppo diversi da come era andata la sua stagione fino ad adesso.
“È passato tanto tempo dalla mia prima medaglia e ci sono state tante delusioni nel mezzo. Per questo motivo è emozionante per me salire di nuovo sul podio. Il biathlon è così difficile a volte: sabato scorso dopo la sprint ero delusissimo a causa di una gara davvero brutta, solo 44esimo, e pensavo che i Mondiali fossero finiti per me, e invece sono riuscito a fare delle buone gare e oggi è stato il momento clou. Con la medaglia ora la mia stagione è completamente diversa“
