Il conto alla rovescia per Trondheim è finalmente iniziato. Quando ormai manca poco più di una settimana al via dei Mondiali di sci di fondo, in Norvegia cresce l’attesa per quello che è uno degli eventi più sentiti a quelle latitudini. Per proiettarsi alla rassegna iridata, Fondo Italia incontra Hans Christer Holund, ex fondista norvegese che nel suo palmarès conta quattro medaglie d’oro ai Mondiali, di cui due individuali. Esplorando anche il post carriera del norvegese, ritiratosi dallo sci di fondo agonistico alla fine della stagione 2022/23, c’è spazio per parlare di previsioni in vista delle gare di Trondheim, facendo una panoramica del momento del fondo norvegese.
“Sto lavorando un po’ per l’emittente Viaplay – esordisce Holund parlando delle sue occupazioni attuali – principalmente dallo studio a Oslo, ma qualche volta anche sul campo. È bello essere ancora parte del mondo dello sci. Oltre a questo, lavoro nel campo dell’analisi finanziaria e degli investimenti”.
Una vita decisamente nuova per il norvegese, che tra televisione e stock market trova il tempo per dedicarsi alla sua famiglia, che ha recentemente impreziosito attraverso il matrimonio con Anne Marie Dalen, celebrato lo scorso weekend. Un nuovo capitolo su cui ora Holund concentra le proprie energie, pur conservando un pizzico di nostalgia per le piste da fondo: “Se mi manca gareggiare? Si, a volte. Non c’è niente di più soddisfacente di gareggiare e fare bene sugli sci, è un’emozione difficile da riprodurre in altre aree della vita. Ma adesso ho 35 anni anni, due figli e una famiglia, quindi è un momento diverso della mia vita. Quindi non mi pento di essermi ritirato”.
Si passa poi a parlare di Mondiali, il Campione del Mondo si sofferma a parlare del frenetico avvicinamento alla rassegna iridata che si vive nell’ambiente norvegese: “Molte persone in Norvegia sono impazienti e guardano con interesse ai Mondiali. I biglietti sono sold out e ci sarà molta gente a Trondheim. Penso che sia sullo stesso livello dei Mondiali di Oslo 2011, che come potete ricordare furono un successo, con tanto pubblico e penso che questo sia un buon segno. Gli atleti? Penso che in ambito femminile ci sia grande competizione, mentre tra gli uomini credo manchino un po’ gli avversari. Speravo che avremmo lottato di più con le altre nazioni, questo ci manca un po’. A Oslo invece non mancava, con finlandesi, svedesi e russi in lotta per le medaglie”.
Inevitabile parlare anche dell’ormai assodato dominio norvegese in Coppa del Mondo, concentrandosi su come l’alto livello del fondo in Norvegia sia un ostacolo addirittura per gli stessi norvegesi, considerando che molti atleti accreditati per la vittoria di medaglie ai Mondiali non sono stati neanche convocati per le gare di Trondheim. “È difficile essere un fondista norvegese – ammette Holund –. Abbiamo Iver Tildheim Andersen, che ha vinto la 10 a skating a Les Rousses ed è arrivato 2° in Engadina e non è qualificato per i Mondiali. Questo è brutale, ma dice anche qualcosa sul livello norvegese molto alto. È molto difficile far parte di questa squadra”.
Infine, spazio ai personali pronostici di Holund per la 50 km a skating dei Mondiali, da lui vinta nel 2019 a Seefeld davanti ad Alexander Bolshunov e Sjur Røthe. Secondo l’ex fondista che tra 5 giorni compirà 36 anni, i più accreditati per la vittoria nella gara regina dei Mondiali sono Therese Johaug e Harald Østberg Amundsen: “La pista è abbastanza bella, una pista dura. Tra le donne credo che Therese vincerà, anche se Frida (Karlsson, ndr) ha mostrato un’ottima forma nelle poche gare a cui ha preso parte. Tra gli uomini penso che Amundsen sia il principale favorito. È abbastanza forte in volata e ha un po’ più di resistenza rispetto a Klæbo. Se quindi neanche questa volta la vincerà Klæbo? È sicuramente uno dei più grandi favoriti, ma penso che forse sulla 50 a skating gli manchi qualcosa nella resistenza richiesta per vincere. C’è anche Simen Hegstad Krüger, che è molto bravo sulla resistenza, quindi penso che sarà un po’ difficile per Johannes tenere il passo”.