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Biathlon – Parole d’argento, Giacomel a Fondo Italia: “Nello sport nessuno ti regala niente, grato delle persone al mio fianco”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

L’Italia del biathlon si inchina a Tommaso Giacomel, sul podio dell’individuale dei Mondiali di Lenzerheide, dove è stato capace di strappare un emozionante argento, cedendo il passo al solo Eric Perrot, autore di una prova sontuosa sugli sci. Sontuosa è stata anche la prestazione dell’azzurro, che con un solo errore all’ultimo poligono in piedi ha così riportato l’Italia ai massimi livelli in un’individuale maschile, 32 anni dopo l’ultimo podio nel format targato Andreas Zingerle (1993, a Borovetz). Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia, Giacomel si lascia andare e ripercorre la sua gara, sospinto dall’entusiasmo di quell’argento tanto inseguito.

Il giudizio complessivo è decisamente positivo per l’azzurro: “Sono molto felice, sapevo di avere chance di fare medaglia in ogni gara e oggi avevo veramente un buon feeling. Sono molto felice di come è andata, sarei un ipocrita a dire il contrario”.

Spazio poi a qualche riflessione sui sacrifici fatti per raggiungere un risultato di questo calibro, anche insieme a tutti i suoi compagni: “Credo che nello sport nessuno ti regala niente. Ci siamo allenati molto, ci siamo allenati bene. L’armonia nel gruppo è molto buona ed è chiaro che spero che anche i miei compagni presto arriveranno al livello al quale sto correndo io adesso e che facciamo meglio di come stanno facendo ora. Perché so che loro valgono di più. Il pensiero alla squadra? Sì, perché Dido (Bionaz, ndr) appena arrivato mi ha fatto i complimenti e dopo ho visto sul tabellone un risultato che non rispecchia il suo valore. So che può fare molto meglio”.

Proseguendo, Giacomel si sofferma sull’analisi della propria gara, aggiungendo: “In realtà l’ho vissuta bene, perché avevo un buon feeling durante l’azzeramento. Avevo già detto a Zat (il tecnico Zattoni, ndr) prima della gara quello che volevo fare e sono riuscito a farlo, quindi sono molto felice. Purtroppo ho sbagliato il quarto nell’ultima serie, però il 95% su quattro poligoni è buono e comunque è sempre una medaglia d’argento ai Mondiali”.

Nell’andare avanti, Giacomel dice la sua anche sull’ultimo poligono, dove è arrivato l’unico errore della sua gara: “L’ho vissuto bene, ero molto tranquillo. Poi quando ho sbagliato e mi hanno detto che ero 30 secondi dietro non mi sono neanche dannato troppo l’anima perché recuperare 30 secondi su un giro da 4 km non è tanto facile. Soprattutto su Eric (Perrot, ndr), che non è uno fermo. Sono andato abbastanza con calma, perché comunque ci sono ancora tre gare”.

A sostenerlo, anche tanti rappresentanti del Tommy Giacomel Fanclub, la sua famiglia e numerosi amici: “E’ bello, sono tutti molto appassionati e credono molto in me, quindi sono grato di avere persone così al mio fianco”. Lo sguardo ora si rivolge avanti, con il mirino puntato su single mixed, staffetta e mass start: “Adesso dopo la premiazione ho l’antidoping – conclude Giacomel – e poi spero di poter riposare un po’, perché domani c’è un’altra gara, sabato un’altra ancora e domenica un’altra. Quindi il Mondiale non è ancora finito. Se voglio divertirmi ancora? Assolutamente”.

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