Non solo la bellissima prestazione di Tommaso Giacomel, argento in quel di Lenzerheide, l’individuale dei Mondiali si è caratterizzata anche per l’esordio in questa rassegna di Elia Zeni. L’azzurro chiude la sua prova al 55° posto con 4 errori totali, consapevole che un ultimo poligono più solido avrebbe potuto permettergli di scalare numerose posizioni. Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato di Fondo Italia in Svizzera, Zeni esprime la gioia per l’argento di Giacomel e ripercorre la propria gara.
In apertura, non può mancare un commento sull’exploit del compagno: “Per Tommy sono sicuramente molto felice. Se lo meritava, stava un po’ faticando a trovare questi risultati ai Mondiali negli anni scorsi. Quest’anno è il suo anno e lo ha dimostrato ancora una volta”.
Spostandosi poi sull’analisi della sua prova, l’azzurro prosegue: “Nella 20 km faccio sempre molta molta fatica, soprattutto dal punto di vista mentale. E’ una gara molto lunga e faccio un po’ fatica a soffrire. Ho iniziato male, però poi mi sono abbastanza ripreso e mi sono concentrato bene. Quello che mi dà un po’ più fastidio è sicuramente l’ultimo poligono, perché ho buttato via una buona prestazione, secondo me. Però è andata così, so dove ho sbagliato e vedrò di rifarmi in futuro”.
Concentrandosi poi sulle sensazioni provate in pista alla prima gara di questo Mondiale, Zeni aggiunge: “Era la prima gara, il tracciato bene o male lo conosco. Fisicamente non sto male, potrei stare meglio però non posso sicuramente lamentarmi. Per avere avuto il raffreddore e averlo ancora, va bene così”. Guardando avanti, l’azzurro dovrà attendere per sapere se troverà spazio nella staffetta, per la quale – qualunque sarà la scelta dei tecnici – si dice pronto a mettersi in gioco: “Se sarà importante farsi tenere pronti per i prossimi giorni? Sì, questo sì. Perché non siamo in sei ma solamente in cinque. Ovviamente non voglio gufarla a nessuno, però bisogna star pronti e se non si corre fare il tifo per i compagni”.