Un argento sudato, il frutto di tanto lavoro. A margine del bellissimo 2° posto di Tommaso Giacomel arrivato nell’individuale dei Mondiali di Lenzerheide, vale la pena soffermarsi su alcuni dei tanti elementi che – da dietro le quinte – si spendono quotidianamente per mettere Giacomel e tutti gli atleti azzurri nelle condizioni di poter rendere al meglio. Erano al suo fianco nei momenti più difficili e lo sono a maggior ragione ora, quando Giacomel sale tra gli applausi sul podio della Roland Arena: Fondo Italia incontra i tecnici Andrea Zattoni e Fabio Cianciana, poco dopo la conclusione della gara. I due allenatori, raccontano all’inviato Giorgio Capodaglio la soddisfazione per il risultato centrato oggi.
Partendo da Andrea Zattoni, tecnico responsabile della parte del fondo, nelle sue parole si legge grande felicità, ma anche la consapevolezza che Giacomel sia riuscito a far vedere a tutti ciò di cui è veramente capace: “Sono molto contento per lui principalmente e per tutta la squadra e tutte le persone che lavorano per lui, me compreso. Perché alla fine ci è andato vicino due volte questa settimana, nelle ultime gare individuali ha sempre fatto molto bene e ha dimostrato di essere un campione. Oggi non è campione del mondo, ma penso e spero che lo diventerà nei prossimi anni e comunque nel futuro. Oggi ha dimostrato di essere un atleta di altissimo livello, alla faccia di chi ha sempre detto che non sarebbe diventato mai nulla perché sparava troppo male e andava solo forte sugli sci. Alla fine il biathlon di oggi penso che sia questo, bisogna andare forte sugli sci e sparare bene e oggi ha messo insieme una grandissima prestazione, che scrive anche un pezzetto di storia, visto che questa medaglia mancava da tanti anni. Sono contento anche per Ando (Andreas Zingerle, l’ultimo medagliato azzurro in questo format, ndr), che ha allenato Tommy due anni”.
Spazio poi anche a Fabio Canciana, responsabile del tiro nel team azzurro, il quale mette l’accento sull’approccio azzeccato da Giacomel, uno dei segreti che gli hanno permesso di rendere al meglio: “Intanto sottolineo che abbiamo vinto un argento e non abbiamo perso un oro, perché una medaglia è sempre una medaglia. L’ho vissuta con serenità, Tommaso era molto concentrato già dall’azzeramento e le condizioni non erano difficilissime, ma neanche semplici. Ha preso le indicazioni che doveva prendere, le ha usate a uso e consumo, ha sparato con tantissima testa. Ha sparato con l’obiettivo di fare quattro zeri, poi si può sbagliare un colpo e oggi ha sbagliato questo colpo, ma siamo veramente molto felici”.