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Range Time – Giuseppe Piller Cottrer: “Ottimi Carrara e Giacomel, peccato l’errore di troppo. Wright gareggia libero di testa.”

Conclusasi la prima settimana dedicata ai Mondiali di Biathlon di Lenzerheide, costellata da prestazioni storiche ed emozionanti come il record di titoli di Johannes Boe e il primo oro iridato di Franziska Preuss, è il momento di approfondire queste e altre interessanti questioni nella rubrica Range Time. Come al solito, lo facciamo insieme a Giuseppe Piller Cottrer, che sta seguendo in loco le competizioni di Lenzerheide in quanto impegnato come commentatore tecnico di Rai Sport. Un appuntamento settimanale davvero ricco di spunti meritevoli di una riflessione più accurata, con un occhio di riguardo sulle prestazioni degli azzurri, anche di quelli impegnati negli altri circuiti internazionali. 

UN’ANALISI SULL’ITALIA: “Per l’Italia si è vista soprattutto un’ottima Michela Carrara, che ha mostrato una buona costanza in tutta la stagione e dei bei miglioramenti al tiro. Durante un allenamento ho avuto modo di parlare con il tecnico del tiro, Jonne Kähkönen, il quale ha detto che l’atleta ha sparato bene in stagione e quindi si aspettava una grande prestazione da parte sua. Sugli sci è sempre andata molto forte, ed è stata molto capace nel gestire soprattutto gli ultimi giri, considerando le ulteriori difficoltà date dalla quota e soprattutto dalle due salite impegnative di Lenzerheide, la Baselgia e l’Hartweg. Un plauso a Michela per aver gestito al meglio queste situazioni sia nella sprint che nell’inseguimento; peccato per quell’errore in più che nella sprint l’avrebbe messa comodamente sul podio e nell’inseguimento nella cerimonia floreale. Discorso simile anche per Tommaso Giacomel, il quale deve essere contento delle sue prestazioni, nonostante dopo l’inseguimento si sia dichiarato poco soddisfatto per il rendimento non brillante sugli sci. Purtroppo Dorothea Wierer non partirà neanche nell’individuale di domani, si sta rimettendo in sesto; speriamo che sia di buon auspicio per ritrovarla il prima possibile, a partire dalla single-mixed“. 

I GIOVANI E LA VECCHIA GUARDIA: “Oltre alle due medaglie di Wright abbiamo visto anche un Eric Perrot che ha fatto un recupero eccezionale nell’inseguimento, andando davvero forte sugli sci e sparando bene, cose che gli hanno permesso di salire sul podio. A questi due giovani va aggiunto anche Giacomel di cui dobbiamo rimarcare la capacità con cui è riuscito a resettare dopo la prestazione nella staffetta, trovando subito la giusta energia positiva nella sprint, dove con un errore in meno sarebbe andato comodamente sul podio. Ha poi dimostrato continuità di rendimento con un bell’inseguimento, affrontato in maniera matura e senza strafare. Johannes Boe ha confermato l’oro mentre ci si aspettava un recupero di Lægreid, solitamente in grado di andare all’attacco sui quattro poligoni. Accanto alle grandi prove dei giovani, abbinerei quella di Jakov Fak, anche lui della vecchia guardia, che continua a essere presente nelle prime posizioni e a intrufolarsi tra i giovani”.  

VIVERE L’AZZERAMENTO – Piller Cottrer ha avuto modo di seguire più da vicino tutti i momenti della gara, anche quelli precedenti, come la fondamentale fase dell’azzeramento: “L’azzeramento è un momento molto importante perché permette di avere una prima indicazione sul tipo di gara che si profilerà sia dal punto di vista meteo, legato al vento, sia da quello della prestazione individuale. È bello anche vedere come ogni atleta trovi il suo stato di attivazione ideale, nell’affrontare le condizioni di un poligono che lo mette sotto pressione ma gli fornisce anche l’ultima occasione per motivarsi e trovare la giusta concentrazione, in modo da massimizzare il risultato al poligono in gara. Infatti, modulando l’intensità delle emozioni, ogni atleta vive quest’ultimo momento per trovare uno stimolo positivo e il giusto mindset per la gara. Mi riferisco in particolare a Campbell Wright, che ha saputo sfruttare l’ottimo stato di forma al Mondiale e ha provato ad andare a caccia del successo nell’inseguimento: nell’azzeramento prima di quella prova si è visto quanto fosse sereno e libero di testa; chiaramente questi sono tutti dettagli che giocano a favore di un atleta. Io stesso mi batto sempre con i miei allievi affinché durante l’azzeramento inizino a ridurre il più possibile le cose a cui pensare, dando sfogo in gara solo agli automatismi appresi nell’allenamento, in modo da essere fluidi e liberi”.

CONSIDERAZIONI GENERALI: “In linea di massima ciò che si è visto in gara è quello che ci attendevamo alla vigilia del Mondiale: una Svezia in condizione fisica ottimale, da tenere d’occhio nelle prossime gare, partendo già da domani. Non hanno performato al meglio le norvegesi nella sprint: va detto che quello scandinavo è un contesto dove la pressione messa sugli atleti è molta e che dopo la sprint le atlete hanno affrontato l’ulteriore difficoltà di subire alcuni attacchi sui social. La profondità della Francia si è vista anche in questo mondiale come l’avevamo lasciata ad Anterselva. Se un atleta non performa al massimo, ne arriva subito un altro pronto a sostituirlo sul podio e questo è sintomo di una profondità davvero eccellente. Domani Jeanmonnot partirà almeno per salire il podio, ma dovrà fare i conti con le compagne di squadra e con la solidità di Preuss, davvero in forma durante tutta la stagione a anche qui a Lenzerheide. È stata molto brava nella sprint la finlandese Minkkinen che ha trovato lo zero che ha fatto la differenza, dopo una stagione in cui è stata in grado di affermarsi anche in Coppa del Mondo. Attenzione anche alle svizzere, con Lena Heacki Gross che conosce bene la pista e ha fatto vedere di poter lottare per una medaglia, a parte il poligono con cui ha chiuso l’inseguimento”.

L’ITALIA AGLI EYOF E IN FESA CUP: “Come nazionale italiana abbiamo fatto un’ottima figura agli EYOF e ci siamo distinti praticamente con tutti gli atleti in gara, sempre ben piazzati se non addirittura sul podio, con tanto di oro nella staffetta mista. Un’Italia molto competitiva anche nella FESA Cup in Valdidentro, dato che scorrendo le classifiche troviamo davvero tanti italiani nei primi posti; questo per enfatizzare anche la profondità del nostro movimento che nelle tappe di Coppa Italia o dei circuiti internazionali minori riesce a portare un buon numero di atleti, sempre molto competitivi”.

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