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Biathlon , Interviste

Biathlon – L’emozione di Julia Simon: “L’Individuale è una gara che mi ha molto formata, questa medaglia è anche dei miei amici”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Anche se non è probabilmente la sua gara preferita, Julia Simon non può che essere felice di questo nuovo titolo mondiale (il quarto individuale) nel format, dove bisogna sottolineare che non aveva mai ottenuto un successo in carriera. Nonostante possa apparire come una macchina da guerra in pista e al poligono, questo pomeriggio, quando sul podio è risuonata la Marsigliese, le emozioni sono venute tutte a galla per la biathleta transalpina, che non è riuscita a trattenere le lacrime. Ai microfoni dei media nella Mixed Zone della Roland Arena di Lenzerheide, la 28enne savoiarda ha parlato del sue emozioni per la vittoria e le sensazioni sulla gara.

“È vero che non è la gara che mi emoziona di più” ha ammesso “ma è una gara che mi ha molto formata. È nell’Individuale che ho ottenuto il mio primo podio. È una gara lunga e difficile, in cui bisogna mantenere la calma e fare il proprio biathlon. Oggi sono riuscita a mettere insieme tutti questi aspetti. È vero che è un momento importante, ho vinto ed è incredibile perché non avevo mai vinto una gara individuale prima d’ora, è importante ricordarlo.”

Una stagione anche per lei di alti e bassi, come quella di Braisaz che si completa con questo titolo, dedicato alla sua famiglia e ai suoi amici e al sostegno che le ha fornito nei momenti più difficili. “Ci sono cose peggiori nella vita che subire battute d’arresto nello sport, ma non è facile per gli atleti di alto livello mettere le cose in prospettiva. I miei amici mi hanno distratta dal biathlon quando ne avevo bisogno, come durante la preparazione prima dei Mondiali. Sul podio ho pensato molto a loro, perché ho davvero un entourage incredibile. Questa medaglia non è solo mia, è anche loro.”

Tornando alla gara, Simon ha fatto segnare il secondo “Ski time” di giornata, oltre ad essere la migliore atleta al poligono in termini di range time: insomma, gli indizi c’erano tutti perché potesse portare a casa il risultato e le sensazioni erano positive fin dal mattino: “Stamattina ero davvero di buon umore, mi sentivo bene. Poi ho avuto un piccolo cedimento e ho mandato un messaggio a Paulo (Jean-Paul Giachino, ndr) dicendogli che avrebbe dovuto motivarmi quando sarei arrivata allo stadio e scuotermi un po’. Mi conosce molto bene e sa come parlarmi. Ha avuto le parole giuste per farmi ritrovare la concentrazione e scendere in pista”.

In definitiva, questa medaglia d’oro arriva per la francese al momento giusto: la prima settimana di gare, al netto della vittoria della Staffetta Mista, non era andata come avrebbe voluto. “Ho fatto parecchi passi indietro. La caduta nella staffetta mista ha avuto un impatto su di me molto più grande di quanto pensassi, un impatto emotivo. Ho dormito molto, ero molto stanca, anche se all’inizio pensavo di stare bene. Non mi sono resa conto dell’impatto che aveva avuto sul mio corpo. Sono comunque orgogliosa della sprint, perché arrivare 7a non sentendosi molto bene è stata una grande prestazione. Invece per l’inseguimento mi sentivo bene se non fossi tirata fuori da sola”.

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