Dopo il veterano della squadra, Quentin Fillon Maillet, nella sprint, è toccato a Eric Perrot, il beniamino (almeno all’anagrafe) della squadra francese trovare il podio in una competizione individuale ai Mondiali di Lenzerheide, con il bronzo nell’Inseguimento. Con il miglior tempo sugli sci e un solo errore, il francese è risalito dalla 15esima alla terza piazza, centrando la prima medaglia individuale in un Mondiale.
“Oggi ho la sensazione di aver vinto una medaglia d’oro” ha risposto il savoiardo in conferenza stampa, dopo la premiazione, nonostante alla vigilia della kermesse iridata puntasse con grande ambizione all’oro. La difficoltà della gara odierna, tuttavia rimette tutto in proporzione e fa crescere la soddisfazione: “Era difficile fare meglio, quindi sono super soddisfatto. Prima di venire qui ho detto o oro o niente. Oggi si potrebbe dire che non è niente, ma per come è andata questo Inseguimento, partendo da lontano, sono super soddisfatto di ciò che ho realizzato. E questo lavoro mi aiuterà anche a puntare alle grandi gare in futuro”.
Un risultato che “fa incredibilmente piacere” arrivato assieme al miglior tempo sugli sci per cui Perrot tiene a sottolineare “il gran lavoro dei tecnici, non è per caso se ho ottenuto il miglior tempo sugli sci anche se le circostanze di gara in cui mi sono trovato mi hanno certamente aiutato, ma ho avuto l’opportunità di farlo, mi sentivo in forma e ho colto l’occasione”.
Per il 23enne si tratta dunque si prendere consapevolezza di un percorso a piccoli passi, ma comunque in progressione: lo scorso anno, nella sprint di Nove Mesto era stato quarto e oggi si è migliorato trovando il podio. Anche se con le staffette, il suo palmares iridato si sta arricchendo nonostante la sua giovane età, “personalmente vorrei puntare soprattutto all’oro, ma bisogna saper procedere passo dopo passo e crescere professionalmente”.
Una grande motivazione per far bene gli è arrivata dagli ottimi piazzamenti dei suoi coetanei, da Martin Uldal e Tommaso Giacomel, sabato ai piedi del podio, ma soprattutto dell’argento di Campbell Wright, che questo pomeriggio ha fatto il bis. Lui, che fa parte dei ragazzi brillanti di questa generazione, non voleva di certo essere da meno: “È emozionante vedere gli altri giovani gareggiare all’attacco. Quando ami la competizione e lo sport ad alto livello, hai un certo ego positivo, senza far male agli altri, che ti spinge a voler essere migliore dei tuoi avversari. E oggi sono riuscito a fare una bella gara senza pensare troppo agli altri”.