Un podio sfiorato e tante belle indicazioni. Tommaso Giacomel è 5° alla fine di una combattuta sprint dei Mondiali di Lenzerheide, pagando soltanto 11 secondi dalla medaglia di bronzo targata Quentin Fillon-Maillet. Prova di altissimo livello quella di Giacomel che – nonostante i due errori al poligono in piedi – si prende un posto nella flower ceremony, accompagnato anche da un notevole 4° tempo totale sugli sci. Intervistato da Giorgio Capodaglio, inviato a Lenzerheide per conto di Fondo Italia, Giacomel racconta la soddisfazione per il 5° posto, che gli regala anche un’ottima posizione di partenza per la pursuit di domani.
Sebbene i due errori lascino una punta di amarezza, il giudizio complessivo è decisamente positivo per Giacomel: “In realtà sono abbastanza contento – spiega l’azzurro –, è la mia miglior gara individuale ai Mondiali. Gli anni scorsi avevo sempre fatto molto male. Peccato che ho fatto ancora due errori. Ad Anterselva è andata bene e sono arrivato sul podio, qua purtroppo no. Però comunque non butto via questa gara”.
Soffermandosi poi sull’analisi degli errori al tiro, l’azzurro aggiunge: “Il primo errore credo fosse molto vicino, perché l’avevo visto bene. Poi ho avuto un attimo di nervosismo sul terzo perché non credevo di aver sbagliato il secondo e quindi ho tirato fuori subito dopo anche il terzo”. In ogni caso, nella pursuit di domani sarà grande bagarre, con Giacomel in posizione buona per dire la sua: “Sicuramente la gara sarà aperta, è chiaro che sono abbastanza lontano da Johannes, ma dagli altri neanche troppo”.
Nel proseguire la chiacchierata, c’è anche spazio per un accenno alla presenza a bordo pista dei genitori di Giacomel, giunti a Lenzerheide per seguirlo dopo aver tifato per il fratello minore in mattinata sulle nevi di Isolaccia: “Oggi hanno fatto giornata dedicata ai figli sportivi. Questa mattina erano a Isolaccia a vedere mio fratello e poi sono venuti fino a qua per vedere me, quindi mi ha fatto piacere”.
Infine, una battuta sulla sensazionale prestazione di Campbell Wright, il neozelandese naturalizzato americano che oggi si è preso la medaglia d’argento, mettendo in rilievo qualità indubbie, considerata anche la giovane età: “E’ stato bravo – conclude Giacomel – sicuramente ha tanto talento. E’ molto forte, ancora un po’ discontinuo, però è veramente forte”.