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Olimpiadi , Paralimpici

Olimpiadi 2030 – Niente Fourcade, sarà Edgar Grospiron il presidente del comitato organizzatore dei Giochi

Fonte foto: profilo Instagram Edgar Grospiron

Solo pochi giorni fa dalla Francia giungeva la notizia legata al ritiro della candidatura di Martin Fourcade, per il ruolo di presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi e Paralimpiadi 2030, assegnate alle Alpi Francesi. Il passo indietro della leggenda del biathlon francese aveva così lasciato spazio a due principali candidati, individuati inizialmente in Vincent Jay e Marie Martinod. Ora però, ecco arrivare una decisione che appare definitiva e che vede proiettato verso la presidenza Edgar Grospiron.

Ex sciatore di freestyle specializzato nelle gobbe, Grospiron è stato campione olimpico nel 1992 ad Albertville, mentre nel 1994 a Lillehammer ha strappato la medaglia di bronzo a cinque cerchi. Tre volte campione del mondo sempre nella disciplina del “moguls” e vincitore di 4 Coppe del Mondo di specialità, Grospiron era già stato in testa al comitato di candidatura per Annecy 2018, salvo poi vedersi declinare il progetto in favore delle Olimpiadi sudcoreane di Pyeongchang. Ora, a seguito di una riunione andata in scena nelle ultime ore sotto l’egida dell’ex primo ministro Michel Barnier e alla presenza dei rappresentanti delle regioni e del CNOSF (Comitato Nazionale Olimpico e Sportivo Francese) emerge il nome di Grospiron come presidente del comitato organizzatore delle Olimpiadi 2030.

A suonare la carica sono le parole di Grospiron a Le Figaro: “Non considero che tutte le luci siano verdi. Prendo il progetto così com’è (…). La posta in gioco è semplice: abbiamo 5 anni per consegnare giochi impeccabili. Di solito ce ne vogliono 7. Abbiamo un budget di 2 miliardi di euro per farlo. In passato ce ne volevano più o meno tre. Il problema è come e con chi. Non si tratta di mettere in discussione l’idea di organizzare questi Giochi, che si estenderanno dai monti Aravis a Nizza passando per la regione di Briançon. Ieri questo concetto avrebbe spaventato i puristi. Oggi dobbiamo trasformarlo in un punto di forza. Ieri la chiave era l’accentramento. Oggi il decentramento è l’occasione per controllare meglio il nostro impatto sull’ambiente e sull’economia delle località”.

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