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Biathlon – Wierer: “Gli insulti a Tandrevold? Anche io ne ricevo di continuo. Gli atleti meriterebbero più rispetto”

Foto Credits: Dmytro Yevenko

Mai banale, Dorothea Wierer offre sempre spunti interessanti, sia quando parla di sé che quando affronta temi generali, come quello degli insulti social ricevuti da Ingrid Landmark Tandrevold dopo la staffetta mista nella quale con i suoi due giri di penalità ha condizionato la gara della Norvegia.

Sempre con tranquillità e il sorriso, dopo essersi presentata in zona mista direttamente sciando al suo interno, una scena che ha fatto sorridere i presenti, l’azzurra si è fermata a parlare con Fondo Italia alla vigilia della sprint.

Doro ha prima di tutto fatto il punto della situazione sulla sua condizione dopo le fatiche della prima gara: «Ovviamente sento ancora la fatica di ieri – ha affermato a Fondo Italia già alla vigilia non stavo benissimo. Oggi, però, faccio un allenamento soft (l’intervista era pre allenamento, ndr) e super tranquillo, poi spero di recuperare bene per domani e riuscire a dormire, che per me è la cosa più importante».

Wierer è tornata a parlare del tracciato svizzero, in particolare l’anello da 2,5 km di domani, che si presenta molto ostico. «L’anello da 2,5 km è durissimo, tostissimo, bisogna avere molto rispetto perché se dal poligono esci un po’ troppo convinto, ti tocca poi fare non so quanto dislivello per arrivare in cima. Dopo c’è poi una lunga discesa, perché qui è tutto un sali e scendi, quindi è molto difficile».

«Anche il poligono è molto tosto – ha aggiunto – sembra facile perché arriva dopo una discesa e hai due o trecento metri di rettilineo, però il vento sposta subito. In allenamento mi è successo che mentre stavo sparando la bandierina si è girata, ma non me ne sono accorta perché il movimento non era così forte, eppure i miei colpi sono finiti subito dall’altra parte. Serve anche fortuna».

Alla vigilia della sprint mondiale, nonostante la tanta esperienza, Wierer non ha cambiato il suo modo di vivere il pre gara: «Non ho cambiato approccio, alla fine ho sempre paura di fallire e non essere all’altezza delle aspettative mie, degli allenatori e dei tifosi. Sono sempre stata insicura, avuto dubbi. Anche se ho vinto tanto, continuo ad avere dubbi su me stessa. Non ho il carattere di altri atleti, ma forse questa è la mia salvezza. Cerco sempre di rimanere con i piedi per terra, perché il biathlon è uno sport bello quanto strano. Bisogna restare concentrati, perché se voli alto, è più facile cadere».

In chiusura, Wierer ha parlato di un argomento che ha fatto molto discutere nelle ultime ventiquattro ore a Lenzerheide, i pesanti insulti social ricevuti da Tandrevold: «So cosa significa, ci sono abituata. Ricevo insulti di continuo, ma non rispondo mai. Non voglio nemmeno raccontare tutto, perché alcune di queste persone hanno anche parenti nel circuito. Non sono ben vista da certa gente, perché probabilmente dai fastidio anche quando fai risultato, non solo quando fai male»

Doro ha aggiunto: «Non è mai bello quando accade, perché bisognerebbe rispettare gli atleti e queste cose non dovrebbero succedere. Si vede che certa gente si sente importante in questa maniera. A Tandrevold consiglio solo di non dargli importanza, alla fine sono soltanto dei profili fake, perché è più facile sminuire una persona quando si è dietro la tastiera, piuttosto che dire loro le cose in faccia».

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