Non è partito con il piede giusto il Mondiale di Ingrid Landmark Tandrevold, protagonista ieri di una prova difficile nella staffetta mista di Lenzerheide, dove si è dovuta arrendere a due giri di penalità in prima frazione, compromettendo di fatto le possibilità di medaglia della Norvegia. Al netto dei brutti commenti social ricevuti – che sicuramente non sono d’aiuto – occorre sottolineare che non si tratta della prima volta che la norvegese si trova in difficoltà a margine di una rassegna iridata. Basta infatti risalire allo scorso anno per individuare in occasione delle gare di Nove Mesto alcune indecisioni al poligono che si erano tradotte in piazzamenti non all’altezza delle aspettative nelle prove individuali.
Interpellata da TV2 dopo la sua prova nella staffetta mista di Lenzerheide, Tandrevold si dice dispiaciuta per i troppi errori commessi: “Mi dispiace per la squadra. È normale essere delusi, ma in una staffetta ci sono anche altre persone che ne risentono. Penso anche a coloro che non erano al via oggi (ieri, ndr). Ci sono alcuni che avrebbero potuto fare meglio di me”.
A venirle incontro sono le parole di Ole Einar Bjørndalen, leggenda norvegese del biathlon e attualmente commentatore televisivo, che mostra empatia nei confronti dalla connazionale: “Come dice lei, sarebbe stato facile gestirlo se si fosse trattato di una gara individuale, ma quando si tratta di una staffetta è terribile. È triste e ti senti come se stessi rovinando tutto per gli altri”.
Proseguendo, Bjørndalen scende più nel dettaglio nel parlare delle difficoltà al poligono di Tandrevold: “Quando la sento commentare il suo tiro dopo la gara, non capisce perché non riesce a centrare il bersaglio. I tiri sono troppo bassi e un po’ da una parte e dall’altra. Quindi non è facile sapere cosa fare. Ma lei non se ne accorge, forse perché è troppo stanca per concentrarsi”.
In conclusione, l’ex campione consiglia a Tandrevold di provare a ritrovarsi attraverso un approccio più rilassato alle gare: “Se dovessi dare un consiglio, sarebbe di cercare di diventare la Ingrid che era prima. Non credo che il solo esercizio di tiro possa aiutarla, ma piuttosto che debba prendere le distanze da tutto questo. Dovrebbe cercare di sparare un po’ meno”.