La Francia vola sulle piste di Lenzerheide e si prende una vittoria netta nella staffetta mista che oggi ha aperto i Mondiali di biathlon. A far notizia, oltre all’ampio margine acquisito dai francesi sulle altre nazioni in pista, è sicuramente la prima frazione di Julia Simon, passata in pochi minuti da una difficoltà iniziale legata a una caduta insieme alla svedese Anna Magnusson, a una seconda parte di gara brillante che le ha permesso di dare il cambio alla compagna di squadra Lou Jeanmonnot addirittura in testa. Intervenuta ai microfoni de L’Equipe, Simon racconta gli istanti della caduta e ripercorre la propria prova.
“Ero tranquilla in scivolamento accanto a lei e sono rimasta impigliata in un mucchietto di neve – spiega Simon – La pista è molto difficile e si fa fatica a sciare perché si sprofonda molto. Il mio piede sinistro ha toccato il destro e sono caduta sulla svedese. È una cosa che è già successa in passato”.
Proseguendo, Simon parla dell’impatto che questo – considerando che ha anche rotto entrambi i bastoni – episodio ha avuto sulla sua gara, accennando anche al confronto avuto con Magnusson a fine gara: “Sono imbarazzata e un po’ combattuta. Sono contenta di essere riuscita a tener duro dopo quella caduta, che mi ha dato un duro colpo. Non sapevo dove fossi quando mi sono rialzata e mi sono ritrovata senza bastoni. Non sento di aver commesso un errore. Abbiamo parlato e non eravamo d’accordo. Sono cose che succedono”.
Indugiando sull’incidente con Magnusson, Simon aggiunge: “Mi dispiace per loro, ma hanno anche fatto un giro di penalità durante la seconda frazione e questo non è colpa mia. Aprire una staffetta è una responsabilità e quando non va come si vorrebbe ci si sente in colpa. Ho l’impressione di aver messo loro i bastoni tra le ruote, ma bisogna anche saper gestire questi momenti di difficoltà. Se vogliono fare ricorso, penso che anche questo faccia parte dello sport e che non si debba giocare su questo, perché capita a tutti”.