Una grande assente di questi Mondiali è sicuramente Marketa Davidova, che nella stagione che sembrava apparecchiata per una sua “rinascita” dopo gli anni difficili, con una bella vittoria nella prima sprint di stagione, è stata costretta a fermarsi per un’ernia del disco che non le dava pace. Erano gli inizi di dicembre, e da allora gli aggiornamenti sulla situazione dell’atleta ceca sono state centellinate. Oggi però la 28enne è intervenuta ai microfoni della radio iRozhlas per fare il punto della situazione.
“Ora mi sento un po’ meglio, va meglio. Sto ancora facendo molta riabilitazione, ma la situazione sta migliorando. Devo continuare a lavorare” ha spiegato “anche psicologicamente va un po’ meglio. È stata una sfida, ma quando vedi che le cose si muovono, dà un po’ di ottimismo”. Questo non significa però che seguire il biathlon a distanza sia facile o piacevole. “Naturalmente sono una grande fan del biathlon e lo seguo sempre con attenzione, ma in questo momento non ho voglia di guardarlo, non l’ho guardato molto. Ma i risultati, quelli sì”.
Per il momento però il ritorno sulle piste è ancora un argomento taboo: purtroppo nessuno può dirlo, nemmeno i medici, perché il corpo e la salute sono imprevedibili per ciascuno e non seguono tabelle di marcia standard. “Mi è stato vietato di fare sport per un mese, ho solo fatto esercizio, riabilitazione e ora sto gradualmente ricominciando a sciare, quindi lo vedo come un aspetto positivo”.
Nonostante la difficoltà comprensibile di seguire il biathlon restando a casa, la medaglia d’oro nell’Individuale ai Mondiali di Pokljuka 2021 parla comunque di come ci si sente ad affrontare i Mondiali e quasi possono essere le insidie di questi giorni per gli atleti, quando a Lenzerheide le temperature sono sopra lo zero.
“(All’inizio) tutti sono molto nervosi perché c’è stata una pausa e aspettano di vedere come sono andate le cose durante la preparazione. Dopo la prima gara, quella sensazione si attenua perché scopri qual è il tuo livello e quello degli altri. Personalmente preferisco gareggiare in condizioni più calde, non amo molto l’inverno, quindi sarebbe perfetto per me. D’altro canto, la neve è morbida e più dura perché non si muove altrettanto velocemente. Con il caldo è più faticoso.”
Infine, anche Davidova commenta la notizia del ritiro di Johannes Boe, che definisce “una leggenda del biathlon”, una notizia che l’ha lasciata sorpresa. “Lo capisco perfettamente, perché ha ottenuto tutto ciò che poteva, quindi probabilmente è una buona decisione per lui concentrarsi sulla sua famiglia. Per me è assolutamente incredibile che una persona del genere esista e che sia riuscita a fare ciò che ha fatto”.