Alzi la mano chi li considerava tra i papabili per le medaglie nella staffetta mista! La Repubblica Ceca, prima della sua atleta più forte, Marketa Davidova, capace di salire sul podio nella staffetta mista dei Mondiali a Lenzerheide. Difficile da immaginare, invece la squadra ceca è stata autrice di una prestazione da urlo, precisa al tiro e soprattutto velocissima sugli sci.
Jislova, Vobornikova, Hornig e Krcmar sono stati autori di un risultato straordinario per la Repubblica Ceca, che ha chiuso al secondo posto, tornando sul podio in questo format cinque anni dopo il terzo posto di Anterselva 2020. L’unico anello di congiunzione dalle due imprese è proprio Krcmar, che oggi come allora è stato perfetto in ultima frazione.
Forti le emozioni per gli atleti cechi, che le hanno descritte a Fondo Italia in mixed zone. A partire da Jessica Jislova, che al lancio ha dato il là al risultato. Simpatica la sua descrizione dell’ultima frazione di Krcmar. «Abbiamo voluto aspettare fino all’ultimo tiro di Michal, così eravamo ancora all’interno dello spogliatoio quando stava lasciando il poligono. Allora abbiamo iniziato di tutta fretta a cercare i nostri pettorali, per indossarli e uscire nuovamente fuori. Abbiamo iniziato a sprintare a tutta velocità verso l’arrivo per fare in tempo ad abbracciarlo dopo il traguardo. È stato un momento davvero emozionante e lo abbiamo gustato profondamente».
A trent’anni è la prima medaglia iridata per la ceca di Jablonec nad Nisou. «Sono orgogliosa di noi. Finalmente ho avuto la possibilità di festeggiare un grande risultato insieme alla squadra. Ho aspettato un momento del genere a lungo e credo che questo sia un grande giorno per tutti noi del biathlon ceco».
Bravissima in seconda frazione è stata Tereza Vobornikova, che pur sfruttando degli ottimi materiali, ha confermato di essere migliorata tantissimo sugli sci e ha tenuto testa ad atlete ben più navigate, restando lì con Wierer e staccando la leader della Coppa del Mondo, Franziska Preuss. «Sono incredibilmente felice e ancora fatico a credere che sia successo per davvero, di essere stata parte di questo. Sono veramente orgogliosa di tutti noi. È bello poter condividere questa felicità anche con tutto il resto della squadra. Il fatto che siamo riusciti a ottenere un risultato del genere è qualcosa di folle. Sono felice».
Una prestazione perfetta per l’atleta che ha sostituito nel quartetto l’infortunata Davidova. Un resposabilità importante. «Ero un po’ nervosa prima della gara, perché dopo due settimane senza gareggiare non sai mai come sarà la forma. Questa è una competizione di squadra e vuoi sempre fare del tuo meglio per il team, quindi ciò aumenta ulteriormente il nervosismo. Una volta in pista ho solo fatto la mia gara e mi sono concentrata sul lavoro da svolgere al poligono e poi a morire nell’ultimo giro (ride, ndr)».
Il venticinquenne Hornig appare il più emozionato del gruppo ed è di poche parole. «Un risultato che è stato frutto del perfetto lavoro di squadra. Le staffette sono competizioni diverse, ognuno gareggia per l’altro, non per sé stesso. Spero proprio che il nostro paese sia orgoglioso di noi».
A chiudere la gara è stato un perfetto Krcmar, l’unico presente anche ad Anterselva nel 2020, allora con Davidova, Puskarcikova e Moravec. «Dopo l’ultimo poligono mi hanno informato che avevo nove secondi di vantaggio su Johannes (Bø, ndr) e Samuelsson, allora ho iniziato a preoccuparmi. Poi ho pensato solo a spingere al massimo, ho dato tutto quello che avevo e ora siamo qui. È un momento perfetto per noi, siamo felici. Il Mondiale non poteva partire in un modo migliore, anche se le competizioni individuali saranno diverse. Tra qualche settimana spero che potremo mostrare questa medaglia davanti ai nostri tifosi a Nove Mesto».