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Range Time – Giuseppe Piller Cottrer: “Ci sono tutte le premesse per un Mondiale di biathlon combattuto e affascinante”

Ormai manca sempre meno all’inizio dei Campionati del Mondo di biathlon di Lenzerheide, che cominceranno ufficialmente mercoledì 12 febbraio con la staffetta mista. Dopo una pausa abbastanza lunga dedicata alla preparazione c’è molta curiosità nel rivedere all’opera i biathleti più forti del mondo nell’appuntamento clou di stagione. Di questo e di altri argomenti molto interessanti, con un’attenzione particolare rivolta all’Italia, abbiamo discusso in compagnia di Giuseppe Piller Cottrer all’interno della rubrica settimanale Range Time, focalizzata proprio sull’attualità e sui temi di discussione più caldi riguardanti il biathlon.

UN MONDIALE COMBATTUTO: “Dal mio punto di vista sarà un Campionato Mondiale molto combattuto, con diversi atleti che lotteranno intensamente per le medaglie, considerando che ogni format di gara ha caratteristiche diverse e offre quindi nuove possibilità. Lo stadio si trova in quota a circa 1400 metri e per questo motivo quasi tutte le squadre hanno effettuato preparazioni pre-mondiali in località dove si poteva allenare l’aspetto di adattamento all’altitudine, come Lavazé, Anterselva, Obertilliach. Ci sono le premesse per un mondiale affascinante, con atleti al massimo della condizione che potranno essere veloci in pista e prestanti al poligono; difficile fare previsioni in termini di prestazioni e risultati perché, rispetto agli altri anni, a Johannes Boe e allo strapotere norvegese si è aggiunto lo squadrone francese, che si presenterà competitivo, ma potranno arrivare anche attacchi da parte di altre nazioni, compresa la nostra, che è capitanata da un Tommaso Giacomel che si presenta in grande condizione. Sarà molto combattuto e affascinante anche per questo motivo, perché la possibilità di battagliare per il podio è aperta a diversi atleti e atlete”. 

IL TRACCIATO DI LENZERHEIDE: “Al poligono si arriva con un dislivello negativo della pista e per questo credo che si potrà vedere qualità al poligono in termini di precisione, in particolare a terra, condizioni meteo permettendo. Lo sviluppo del tracciato, nei suoi vari chilometraggi, vede alcune salite un po’ insolite per le piste di biathlon: infatti qui ci sono due salite piuttosto lunghe ma sciabili, da affrontare mantenendo il giusto ritmo soprattutto nel tratto finale di scollinamentoProprio a questo proposito, ad Anterselva la squadra italiana ha fatto una serie di lavori su una salita della pista che abitualmente non viene percorsa in Coppa del Mondo e che si snoda sul versante dietro il poligono. Hanno fatto lavori anche sul Passo Stalle, dove ci sono scollinamenti lunghi e sciabili che ricalcano le caratteristiche dei due tratti di salita principali che gli atleti affronteranno sulla pista svizzera”. 

TANTA ITALIA IMPEGNATA E COMPETITIVA: “Partiamo dalla Coppa Italia, dove si disputavano ancora gare di selezione (una sprint e una mass start) per ufficializzare gli atleti che andranno ai Mondiali giovanili. Abbiamo assistito a una bella competitività, con tanti atleti molto vicini e quindi è stato un fine settimana intenso perché la sfida per la qualifica mondiale è stata avvincente. È stato poi interessante vedere come diversi atleti in questi contesti riescono a gestire l’ultimo poligono nelle gare sui quattro poligoni, quando arriva il vero momento di tensione al tiro decisivo. Siamo protagonisti affermati anche in IBU Cup, dove andiamo ormai non solo per presenziare ma per competere per un posto sul podio: è arrivato quello di Rebecca Passler, atleta che da anni dimostra grandi potenzialità; ha faticato a inizio stagione, ma nelle ultime gare ha dimostrato di esserci e quindi tanto di cappello per essere riuscita a ritornare sul biathlon che è in grado di esprimere”. 

UNA FINESTRA SUGLI EYOF: “Come Italia ci distinguiamo bene anche nei vari appuntamenti giovanili, come negli EYOF, dove è arrivata subito una medaglia nell’individuale. Le manifestazioni come gli EYOF rappresentano anche momenti di grande crescita e di interscambio culturale dato che c’è possibilità di conoscere atleti di altre nazioni, vedere posti nuovi, confrontarsi con poligoni e condizioni morfologiche di neve diverse dal solito; tutto questo dà tanto in termini di competenze a cui poter attingere nel percorso di crescita”

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