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Biathlon – Dorothea Wierer alla vigilia del suo ultimo Mondiale: “Pista tosta e neve primaverile, servirà tanta energia”

Foto Credits: Federico Angiolini

LENZERHEIDE – Si parla tanto dell’ultimo Mondiale per i fratelli Boe, ma in realtà c’è un’altra atleta, proprio in casa Italia, che sta per vivere lo stesso traguardo. Naturalmente parliamo di Dorothea Wierer, che dopo la decisione di proseguire la sua carriera nel biathlon fino a Milano-Cortina 2026, si appresta a prendere parte alle sue ultime gare iridate, per la dodicesima volta, come lei stessa ricorda a Fondo Italia, in un’intervista rilasciata al nostro inviato nella località svizzera, Giorgio Capodaglio, alla vigilia delle competizioni.

“L’altro giorno Andrea Zattoni (allenatore della squadra maschile e di Wierer, ndr) mi ha ricordato che è il mio dodicesimo Mondiale, quindi vediamo come andrà. Non sono proprio la più giovane” ha scherzato l’altoatesina, che torna a Lenzerheide dopo che lo scorso anno, in occasione della tappa pre-Mondiale, ha gareggiato solo nella sprint con una prestazione difficile e decisamente sofferta, vittima di malanni continui che non l’hanno abbandonata mai dall’autunno. Oggi torna in Svizzera in un certo senso riscoprendo la pista e il poligono quasi per la prima volta, anche se ammette che le condizioni della neve non sono esattamente le sue preferite. “Dell’anno scorso non mi ricordo praticamente nulla perché stavo talmente male che non ho tanti ricordi. Ho fatto una sola gara l’anno scorso e ho fatto tanta fatica! La pista è veramente tosta, in più c’è una neve primaverile che proprio non mi piace ma è per tutti uguale. Speriamo di avere buoni materiali e tanta energia perché saranno tre giri molto impegnativi già da domani”


Domani, l’atleta delle Fiamme Gialle sarà al via della staffetta mista, dove prenderà il cambio da Hannah Auchentaller per poi passare il testimone a Lukas Hofer e Tommaso Giacomel. L’obiettivo, per Wierer è che ognuno faccia “la sua gara. Io cercherò di fare il massimo, di concentrarmi al tiro anche perché il poligono sembra facile ma appena si alza un po’ di vento bisogna subito reagire e non sempre ci se ne accorge. Spero di dare il massimo!” A proposito del poligono abbiamo chiesto a lei, dall’alto della sua esperienza, quali sensazioni le ha restituito quello di Lenzerheide: “Abbiamo avuto un solo allenamento qui, ma già quando le bandierine si muovono appena, sposta tanto. Domani si vedrà ma ogni giorno sarà diverso”

Parlando di obiettivi personali, invece, Doro non ha particolari ambizioni, anche perché forse più importante rompere il ghiaccio prima di sbilanciarsi: “Oggi non mi sento benissimo rispetto a qualche giorno fa, mi sento un po’ stanca e spero di riprendermi di nuovo. Però un Mondiale dura due settimane, quindi spero di star meglio di gara in gara, sicuramente domani sarà traumatico come ogni inizio”

Come forse maggiore “rappresentante” degli atleti provenienti da Anterselva, benché ormai trapiantata in quel della Val di Fiemme, abbiamo chiesto a Wierer, “la zia” del movimento azzurro, che impressione le ha fatto vedere Linda Zingerle tornare a gareggiare ad un livello altissimo in occasione dei Campionati Europei in Val Martello. “Credo che siamo stati tutti contenti, sappiamo quello che ha passato, che ha fatto molta fatica e ovviamente quando prendi la mononucleosi, l’anno prima hai rotto la caviglia, non è proprio semplice tornare perché il tempo vola e se si perde il treno non è affatto semplice. E invece lei ha dimostrato di avere tanto talento e spero che man mano che i mesi passano si possa sentire sempre meglio. Però ha fatto vedere delle gare buonissime, anche se in qualche altra gara ha fatto più fatica credo sia normale in un percorso del genere”

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