Il Mondiale Junior e U23 di Schilpario ha messo in mostra in modo egregio la Valle di Scalve, sia dal punto di vista organizzativo che di quello sportivo, dove la nazionale italiana è stata trainata decisamente dal gruppo di atleti proveniente dal Comitato Alpi Centrali, non solo grazie alle medaglie d’argento di Gabriele Matli e Davide Negroni – che hanno vinto anche il bronzo in staffetta – ma anche grazie agli altri atleti, che hanno sapientemente centrato la top 10. C’è soddisfazione nelle parole del Presidente del Comitato FISI Alpi Centrali, Gianfranco Zecchini, che all’inviata di Fondo Italia, Katja Colturi, non riesce a nascondere la gioia per le prestazioni degli atleti di casa.
“Davvero un supermondiale perché la passione che abbiamo visto nell’organizzazione ed è stata ricompensata dalle medaglie . Devo dire che contrariamente a tutto quello che si è detto, a Schilpario abbiamo fatto vedere che l’inverno esiste. Siamo partiti con il bel tempo e il nostro bel clima e poi abbiamo avuto anche ‘l’effetto inverno'”
Non solo gli atleti, ma anche tutta la Valle di Scalve ha partecipato con grande entusiasmo, ripagata dalla bellissima medaglia d’argento di Davide Negroni, padrone di casa, che ha fatto impazzire tutto il movimento bergamasco, da sempre votato agli sci stretti
“Quando abbiamo un atleta come Davide, che vince nella maniera in cui ha vinto, si rimane senza parole. Io non sono purtroppo riuscito a seguire la gara ma mi hanno riferito che è stato una cosa incredibile. Noi delle Alpi Centrali, quando vogliamo sappiamo essere incredibili” Una medaglia, ci tiene a ricordare Zecchini, che parte dal lavoro eccezionale dello staff tecnico, ma a cui va aggiunto anche l’impegno, non secondario, della località ,che con i suoi volontari ha garantito uno svolgimento perfetto della manifestazione impeccabile: “Basta essere sul campo di gare per vedere cos’è la passione e la volontà di fare bella figura. Un paese così piccolo sta ospitando 44 nazioni, una cosa incredibile, e tutti i loro rappresentanti sono contenti dell’organizzazione e della località”.
Zecchini, da presidente che spesso raggiunge i suoi atleti sul campo, conoscendoli e parlandoci, ci lascia con un messaggio ai “suoi” ragazzi: “Voglio ricordare loro che l’anno prossimo ci sono le Olimpiadi, perciò già qui abbiamo fatto una buona impressione, ma io li voglio vedere non solo sul podio delle premiazioni di Schilpario, ma anche in Trentino, e facciamo vedere cosa sono le Alpi Centrali”
Ma oltre alla parte istituzionale, a Schilpario era presente anche il fronte “tecnico” del Comitato Alpi Centrali, nella figura di Corrado Vanini, tecnico responsabile del Comitato. “Meglio di così non poteva andare, è stato bellissimo” ha riassunto ai nostri microfoni “Matli è stato formidabile nella 20km in classico, molto dura con 4 giri da 4km. Negroni è stato fantastico, lo conosco talmente bene, so che è uno molto preciso e mi è piaciuto veramente tanto. Anche gli altri, sia Bianchi che Pozzi hanno fatto delle gare grandissime, e dal punto di vista del comitato sono più che orgoglioso. I ragazzi sono proprio bravi e formano una squadra competente, a livello della Norvegia”
Grazie alla sua conoscenza approfondita di questi giovani talenti, cresciuti sotto la sua ala protettiva, Vanini ci racconta che dietro a queste medaglie ci sono “innanzitutto gli sci club, che rappresentano la base e che lavorano insieme con la famiglia, famiglia che dà sempre grandi disponibilità. Nel comitato questi ragazzi sono rimasti 3 anni e poi, poiché sono stati meritevoli, sono approdati alla squadra Nazionale capeggiata da Paolo Rivero. E questo è tutto un meccanismo che si è innescato fino ad arrivare alle medaglie vinte qui, con dei risultati eccezionali”. E non si può dimenticare Veronica Silvestri al femminile: “Veronica la conosco bene perché quando ero io responsabile del fondo ha vinto diversi titoli italiani, anche lei è bravissima. Ovviamente il passaggio di categoria è sempre duro, comunque si sta comportando benissimo”
Al di là dei risultati, la presenza così massiccia di atleti delle Alpi Centrali crea sicuramente movimento alle proprie spalle, creando nei più piccoli praticanti di questo sport, la voglia di emulare queste gesta, aiutando lo sci di fondo a crescere a livello locale: “Avere dei leader in squadra sicuramente fa movimento, è normale e automatico che vedendo questi ragazzi i più piccoli vogliano imitarli, anche se speravo di vedere più ragazzini delle scolaresche a bordo pista”.