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Sci di fondo

Sci di fondo – Piovono critiche sulle assenze svedesi in Coppa del Mondo. Michal Lamplot: “Ha un impatto negativo sulla Coppa del Mondo”

È evidente agli occhi di tutti che in questa stagione di Coppa del Mondo di sci di fondo siano state molte le atlete di punta (svedesi in particolare) a saltare in più occasioni alcune tappe, preferendo allenarsi in vista dell’obiettivo Mondiali di Trondheim. Una scelta che ultimamente sta facendo discutere non solo i vertici della FIS, ma anche alcuni atleti che si dichiarano dispiaciuto dall’abbassamento della competitività. 

Un modus operandi che sembra essere diventata una regola, piuttosto che l’eccezione: pensiamo a Cogne, dove in base alla Classifica Generale mancavano sei delle prime sette donne svedesi, eccezion fatta per Maja Dahlqvist. Spesso non sono da meno le fondiste norvegesi, che però quantomeno onorano il circuito internazionale, avendo in Astrid Øyre Slind la partecipante fissa in Coppa e Therese Johaug che almeno fino al Tour de Ski, vinto tra l’altro, non si è persa una tappa.

Tramite le dichiarazioni riportate dalla testata SVT, vediamo il pensiero di Jasmi Joensuu, attuale leader della Coppa Sprint, che avrebbe tutto da guadagnare dall’assenza prolungata di Jonna Sundling: “Vorrei che tutti fossero qui a gareggiare gli uni contro gli altri. È questo lo scopo della Coppa del Mondo: che tutti siano qui”. 

Per una volta sembra arrivare una presa di posizione anche dai quadri dirigenti della FIS, con un Michal Lamplot che si dichiara molto deluso (anche se più di qualche pecca è insita nel calendario da lui fatto approvare): “Uno dei nostri obiettivi è avere la migliore Coppa del Mondo possibile, con il maggior numero possibile di stelle. Quindi è un peccato che tanti saltino le gare di Coppa del Mondo, non solo a Cogne, ma anche in altre competizioni”. Prosegue poi dicendo: “Il fatto che ci siano così tanti assenti ha un impatto negativo sulla Coppa del Mondo”. 

Un cambiamento che sembra essere richiesto è di avere un programma di Coppa del Mondo leggermente più leggero, ma non sembra essere un aspetto in cui il direttore della FIS crede: “Dopo il Tour, abbiamo tre fine settimana senza Coppa del Mondo. Aggiungerne un altro non sarebbe positivo. Gennaio-febbraio è di solito il periodo dell’inverno in Europa e il periodo dell’anno in cui la gente vuole guardare lo sci”Lamplot conclude il suo ragionamento in questi termini: “Non vedo quindi la possibilità di avere più fine settimana liberi. Ma di questo dobbiamo discutere in primavera”.

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