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Sci di fondo

Sci di fondo – Joensuu non smentisce l’ipotesi ritiro nel 2026: “Le Olimpiadi saranno importanti, poi valuteremo”

Il suo percorso ai massimi livelli ha appena preso forma, eppure nella sua mente si fa già spazio l’accenno di un’ipotesi di ritiro. La finlandese Jasmi Joensuu è forse una delle sorprese più liete di questa prima parte di stagione in Coppa del Mondo, tanto da essere salita per la prima volta in carriera sul podio nel massimo circuito, arrivando addirittura a indossare il pettorale di leader della classifica sprint. Nel pianificare le scelte future, tuttavia, Joensuu lascia aperta l’ipotesi di lasciare lo sport agonistico già nel 2026.

Interpellata da Iltalehti, a margine vittoria nella sprint dei Campionati Finlandesi nel weekend, Joensuu parla proprio delle prospettive per il prossimo futuro, facendo intuire che il ritiro dopo le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 non è una supposizione troppo fantasiosa: “Ho altri sogni nella mia vita oltre allo sci. Mi rendo conto che non sono più esattamente giovane. Le prossime Olimpiadi invernali saranno le Olimpiadi più importanti della mia carriera, poi penseremo se la carriera potrà continuare”. Andando avanti, aggiunge: “Sono pronta a impegnarmi al massimo il prossimo inverno e poi vedremo il futuro della mia carriera sciistica”.

E in effetti, sebbene sia giunta alle luci della ribalta solo da poco, Joensuu fa risalire il suo esordio in Coppa del Mondo al 2014. E’ poi seguita una lenta ascesa, che l’ha portata anche al via delle Olimpiadi di Pechino 2022, fino ad arrivare quest’anno a salire per la prima volta sul podio in Coppa del Mondo nella sprint a skating del Tour de Ski a Dobbiaco. Una prestazione che, unita alle buone performance e alla presenza costante al via nelle altre gare, le valgono oggi la vetta della classifica sprint, dove guida con 588 punti e 66 lunghezze di margine sulla svedese Jonna Sundling. “Ad essere sincera – commenta la finlandese classe 1996 – non avrei creduto di poter guidare la Coppa Sprint per più di una gara, perché il livello delle donne nelle sprint è così alto e la disciplina è piuttosto delicata”. E invece è lì, a combattere, forte di qualità ben visibili agli occhi di tutti, consapevole però che il suo percorso ai massimi livelli potrebbe avvicinarsi prematuramente alle battute finali. Alle Olimpiadi in Italia – nell’anno in cui compirà 30 anni – senza dubbio non vorrà mancare, poi il futuro andrà valutato.

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