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Olimpiadi , Sci di fondo

Sci di fondo – Stepanova si “arrende” al compromesso e dice sì alle Olimpiadi sotto bandiera neutrale

Le Olimpiadi di Pechino 2022 sono le ultime a cui la Russia ha preso parte come nazione benchè, ufficialmente gli atleti russi era da qualche anno che, ai Giochi Olimpici, erano presenti come “atleti ROC”, vale a dire come membri del Comitato Olimpico Russo: niente bandiere (se non quella del comitato olimpico), né simboli nazionali. A causa dello scandalo doping del 2014 quella dei russi era già una presenza “azzoppata”, benché questo non impedisse loro alcuna partecipazione ore ufficiale. L’invasione dell’Ucraina ha però cambiato le carte in tavola e diversi sport, da quel momento, hanno deciso che russi e bielorussi, non avrebbero preso parte alle loro competizioni internazionali per evitare che i risultati sportivi potessero fungere da propaganda e, naturalmente, garantire sicurezza nello svolgimento delle gare. Alle Olimpiadi di Parigi, tuttavia, si è aperto per la prima volta uno spiraglio verso questi atleti: senza alcun simbolo nazionale, inno, bandiera o alcun segno di affiliazione alle loro nazioni di provenienza, russi e bielorussi hanno potuto prendere parte ai Giochi Olimpici estivi anche se, questa decisione, non è mai stata vista di buon occhio dagli organi sportivi ufficiali in Russia. Ad alzare la voce sull’argomento è spesso stata Elena Välbe, presidente della Federazione Russa di Sci, chiara oppositrice dello “status neutrale”, definendo “traditori” gli atleti che avessero optato per questa strada fin da quando la Russia è stata esclusa dalle competizioni internazionali.

Anche se gli atleti delle discipline invernali russi non sono ancora riammessi nelle Coppe del Mondo e ai Campionati Mondiali, ma alle Olimpiadi tra un anno la situazione potrebbe essere diversa, visto quanto accaduto la scorsa estate. Negli ultimi giorni, addirittura, alcuni fondisti della nazionale russa sono stati visti, tramite i social, allenarsi sulle piste di Lago a Tesero, dove si svolgeranno le gare di sci di fondo, segno di una chiara volontà, almeno sul fronte russo di prendere parte alle gare a cinque cerchi.

Persino Veronika Stepanova, che ha guidato la Russia all’oro nella staffetta femminile alle Olimpiadi del 2022 e in questi anni ha sempre sostenuto la causa russa dopo l’invasione dell’Ucraina dalla sua colonna su sito sportivo russo Match, ora afferma di aver cambiato idea riguardo alla possibilità di gareggiare sotto una bandiera neutrale.

“Disgusto, irritazione, indignazione: ecco cosa provo quando sento l’espressione ‘status neutrale’. Eppure andrò alle Olimpiadi se mi qualificherò nelle competizioni nazionali”. Come sempre sopra le righe quando si tratta dei suoi interventi, la 24enne arriva a scomodare Stalin e la Guerra Fredda, spiegando come all’epoca ci fossero “persone intelligenti che credevano che lo sport migliorasse le relazioni tra le persone e contribuisse al futuro”.

In attesa del suo primo figlio, Stepanova ha in programma di tornare in pista la prossima stagione e sarà ben lieta di partecipare ai giochi l’anno prossimo se verrà selezionata, poiché ritiene che il popolo russo vuole vedere i propri atleti partecipare ai Giochi. L’obiettivo, neanche a dirlo, non si ferma alla partecipazione: “La Russia vincerà sempre. Ma per vincere, a volte bisogna scendere a compromessi.”

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