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Sci di fondo

Sci di fondo – Stefano Corradini, allenatore della nazionale junior, a Fondo Italia: “Un grande gruppo, è bello lavorare con loro”

SCHILPARIO – Ai microfoni dell’inviata a Schilpario per Fondo Italia, Katja Colturi, ritroviamo uno Stefano Corradini, allenatore insieme a Matteo Betta della nazionale juniores, davvero emozionato e senza voce, dopo aver sostenuto i suoi atleti durante tutta la 10 km, conclusasi come detto con il bellissimo argento di Davide Negroni, ma anche con la 5a posizione di Gabriele Matli e la 6a di Federico Pozzi. L’occasione è stata propizia per celebrare la grande giornata della squadra e in generale l’andamento di tutta la squadra in questa stagione, evidenziando come la coesione del gruppo sia un punto di forza di questa nazionale. 

Non può che essere un’altra giornata storica per il movimento giovanile azzurro e per tutti i tecnici che lavorano incessantemente affinché questi risultati siano possibili: “La voce non c’è più perché i ragazzi in pista ci hanno fatto impazzire oggi. Hanno dimostrato di essere un grande gruppo e hanno ripagato tutti gli sforzi del team, dello staff ed è molto bello lavorare con loro”.

Entrando nello specifico della gara odierna, Corradini ha un pensiero per tutti i suoi giovani atleti: “Parto da quello più sfortunato di oggi, Marco Pinzani, che era sul livello degli altri ma purtroppo è caduto facendosi male. Anche lui poteva essere della partita, portando a un risultato di squadra ancora più completo con una sua top 10. Gli altri sono stati eccezionali: Gabriele Malti e Federico Pozzi hanno fatto una grande gara. Pozzi si è rifatto dalle gare dei giorni precedenti dove è stato un po’ sfortunato, Matli sempre davanti a combattere fino alla fine. Poi Davide è stato un grande”. 

Corradini ha poi sottolineato l’importanza di creare un bel clima di fratellanza tra atleti e di tutto il gruppo in generale: “Passiamo tantissimo tempo con tutti loro, che trascorrono quasi 200 giorni all’anno con noi. Diventa una famiglia e secondo noi è la strategia per creare dei futuri fondisti di livello, perché lo sci di fondo non può essere solo fatica e performance, ma passa anche dal gruppo e dallo stimolo della squadra. Sembra che i risultati ci diano ragione. Sono dei ragazzi forti, ogni tanto vanno redarguiti perché sono pur sempre ragazzi di 18-20 anni, quindi ogni tanto dobbiamo “tirargli le orecchie”, ma siamo i primi a emozionarci con loro”.

Alla luce di questi risultati, è lecito pensare in grande anche per la staffetta che chiuderà l’appuntamento mondiale: “Certamente, adesso però abbiamo la gara femminile e abbiamo grande fiducia anche nelle nostre ragazze, che sono all’altezza dei maschi. Adesso torniamo in pista con la poca voce che abbiamo e continuiamo così”. 

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