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Sci di fondo

Sci di fondo – Ragazzo d’argento, Matli esulta a Schilpario: “Forse non ho ancora realizzato quello che ho fatto”

Foto credits: Fondo Italia

Dalla Val d’Ossola all’argento mondiale juniores nella mass start da 20 km a classico, sempre con famiglia e amici al seguito, dalla Coppa Italia fino a questo grandissimo risultato internazionale. Gabriele Matli ha ottenuto la prima medaglia per l’Italia al Mondiale casalingo di Schilpario. Un risultato bellissimo, arrivato da un atleta che fin da giovanissimo ha mostrato di avere un bel talento, ma anche da un ragazzo bravissimo, sorridente, educato, rispettoso con tutti.

A Schilpario è stato il suo giorno, con una condotta di gara intelligentissima, nella quale l’azzurro ha saputo gestirsi al meglio, attaccare quando andava fatto e restare coperto quando era il momento di far spendere energie agli altri. Poi nell’ultimo giro è stato perfetto, prima a sfuttare il lavoro di Moch per tornare sotto ai norvegesi, quindi nel finale, dove è arrivato con maggiori energie e con uno splendido sprint ha fatto sua la medaglia d’argento.

Tagliato il traguardo, l’azzurro ha iniziato a urlare: “Non ci credo, non ci credo”. Anche dopo la gara, in mixed zone, Matli è ancora molto emozionato: «Forse non ho ancora realizzato quello che ho fatto – ha affermato l’azzurro a Fondo Italia, intervistato dall’inviato Ermes Morzenti – sono contentissimo. Oggi c’erano tantissime persone qui a vedermi, mi hanno dato una carica indescrivibile».

Il primo abbraccio al termine della gara è stato con la squadra: «Ringrazio tutto il team Italia, che hanno fatto uno splendido lavoro. I tecnici erano qui da settimane a testare, avevamo degli sci fenomenali. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in me, a cominciare dalle Fiamme Gialle, i genitori, parenti e amici, oltre agli allenatori».

Nel momento chiave, come fosse un ciclista, ha gettato il berrettino: «Si, quando ho caldo, cerco di spogliarmi. Senza fascetta riesco a dare il meglio di me».

Un ragazzo sensibile e generoso, che nel momento fin qui più bello di una carriera ancora agli albori, ha un pensiero speciale per due giovani prematuramente scomparsi. «Dedico questo risultato a tutti coloro che erano qui oggi, ma soprattutto a due miei amici che non ci sono più. Erano entrambi fondisti e gareggiavano con me, Francesco Gnuva ed Elia Folloni».

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