Nevica in maniera abbondante in Val Martello il martedì che rappresenta la vigilia dei Campionati Europei di biathlon. I tecnici si organizzano con ombrelli, così come i media, mentre gli atleti girano tra pista e poligono per preparare al meglio le gare dell’evento continentale, che si è poi concluso domenica scorsa. In piedi, sotto la neve, alle spalle degli allenatori di tiro c’è anche Olle Dahlin, presidente dell’IBU. Raramente si immagina il presidente di una Federazione Internazionale stare in piedi sotto una precipitazione nevosa per seguire un semplice allenamento. Il dirigente svedese è però spinto da una grande passione, la stessa che lo ha portato da Anterselva alla Val Martello.
Il giorno successivo, Dahlin si presenta in mixed zone per rispondere alle nostre domande, in un’intervista già concordata. Quando arriva passa da noi Marlene Fichtner, medaglia d’argento, che dobbiamo intervistare per parlare del suo podio. Dahlin aspetta e quando ci scusiamo, sottolinea: “No, è giusto così, gli atleti sono la cosa più importante”.
Dahlin inizia poi a parlare, elogiando la Val Martello: «Mi hanno parlato sempre molto bene di questa località – afferma a Fondo Italia – volevo quindi venire qui e vedere con i miei occhi se quanto mi era sempre stato riferito fosse vero. E posso dire di aver visto delle cose davvero fantastiche».
Il numero uno dell’IBU è rimasto impressionato dall’organizzazione del Comitato Organizzatore diretto da Georg Altstätter. «Per quello che ho visto, qui collaborano davvero molto bene tra loro. Se c’è una buona collaborazione tra la politica e il comitato organizzatore, come in questo caso, si possono fare delle grandi cose. Sono veramente felice di aver visto quanto siano uniti qui, quanto lavorino bene. Mi ha molto colpito anche la struttura, tutta la logistica è ottima».
Dahlin era rimasto impressionato positivamente anche nei giorni precedenti ad Anterselva: «Anche loro hanno fatto un lavoro fantastico – sottolinea – ho seguito il processo di crescita di Anterselva nel corso degli anni. Sono andato lì la prima volta nel 1995, e da allora ad oggi hanno fatto tantissimi passi avanti, è migliorata la struttura, che è all’avanguardia, e anche l’organizzazione è di altissimo livello. Ora hanno fatto degli ulteriori passi avanti in vista delle Olimpiadi. È ottimo».
Il presidente dell’IBU elogia quindi l’Italia. «Qui avete degli ottimi organizzatori, voi italiani dovete essere veramente orgogliosi di quanto si sta facendo a Martello e Anterselva. La famiglia del biathlon è sempre felice di venire nel vostro paese».
Cambiando argomento, chiediamo a Dahlin se siano vere le voci che vedrebbero Östersund in difficoltà con la neve per l’organizzazione dei Mondiali Juniores. La risposta è categorica: «Non so da dove arrivi la voce che ci sono problemi con la neve. Ho parlato con gli organizzatori pochi giorni fa e posso dire che la preparazione è in linea con le aspettative. Non vedo l’ora di essere lì per l’apertura».
Ma prima il presidente IBU ha altri impegni: «Dopo la Val Martello vado in Cina per gli Asian Winter Games a Herbin. Da lì a Lenzerheide, quindi Östersund. Siamo un’unica famiglia ed è giusto che io sia presente anche a un evento importante come i Giochi Asiatici, che si svolgono ogni quattro anni. E poi mi piace andare alle competizioni e vedere il biathlon. Anche quando dirigi una federazione, la passione è la prima cosa».
L’ultimo viaggio della stagione sportiva sarà ad Oslo, nella finale di Coppa del Mondo. Un weekend che sarà particolare per il ritiro di Johannes e Tarjei Bø. «Ovviamente ci sarò. Dobbiamo celebrare questi due fratelli che hanno fatto tanto per la famiglia del biathlon. Per noi è importante avere queste super star. Sicuramente ci dispiace perderli, ma il biathlon è uno sport così popolare che non ho dubbi che arriveranno nuove super star anche in futuro».
In chiusura Dahlin spiega le motivazioni che hanno spinto l’IBU a realizzare una nuova competizione autunnale, First Loop Event, in programma a Monaco di Baviera il 18 e 19 ottobre prossimi. «Volevamo creare una sorta di apertura della stagione prima dell’arrivo dell’interno. L’obiettivo è di catturare una maggiore attenzione attorno al biathlon. Inoltre vogliamo dare a partner, sponsor e media più opportunità di incontrare gli atleti o fare interviste, quando sono più tranquilli, fuori dal contesto della Coppa del Mondo. Sarà una sorta di calcio di inizio della stagione».
Impressiona quanto, nonostante la crescita della disciplina sia costante, l’ambiente del biathlon, anche a livello dirigenziale, sia così a misura d’uomo, famigliare.