VAL MARTELLO – Tutto bene quel che finisce bene per Baiba Bendika, che dopo tre serie immacolate al poligono, paga dazio nell’ultimo tiro in piedi con tre errori, rischiando di vedere sfumare addirittura il podio, quando la vittoria era alla sua portata con ampio margine. Con un po’ di fortuna, mentre scuoteva la testa nelle tre tornate dell’anello di penalità del Centro di Biathlon “Grogg”, le avversarie hanno commesso gli errori sufficienti per permetterle di conservare la testa della classifica. All’inviato di Fondo Italia, Giorgio Capodaglio, la lettone ha descritto le sue emozioni in quei momenti agitati.
“È stata una gara quasi perfetta oggi fino all’ultimo poligono, è sempre difficile sparare quando sai che hai un grande vantaggio. Sapevo che potevo permettermi un paio di errori ma ne ho fatti tre e temevo di perdere, ma fortunatamente è stato abbastanza oggi. Sapevo di dover sciare velocemente nel giro di penalità in caso qualcuna delle altre atlete avesse fatto uno zero, e poi ci saremmo affrontate nell’ultimo giro. Non è facile sparare per nessuno, quindi sono riuscita a tornare in pista con la sicurezza del primo posto”
La 32enne, diventata mamma lo scorso anno, ha con sé il piccolo Emils: “È sempre fantastico avere la famiglia e il mio bambino con me, dà tanta pace e tranquillità mentale”
Vittoria che porta anche i colori dell’Italia, come ci ricorda anche la stessa biathleta: il suo calciolo, infatti, è firmato DW One, il brand lanciato questa estate da Dorothea Wierer e usato da diversi atleti del circuito oltre che dalla stessa altoatesina.
“In un certo senso è stata una vittoria casalinga per la mia carabina, quindi è carina. Siamo buone amiche con Dorothea e ho avuto qualche difficoltà al tiro per diverse stagioni quindi ho capito che avrei dovuto trovare una soluzione. Quando ho saputo che Doro aveva realizzato un nuovo calciolo ho deciso di provarla e lei mi ha aiutato a renderla piccola quanto ne avevo bisogno, è andata bene”
Ora per Bendika si aprono le porte dei Mondiali di biathlon, ci sarò spazio anche per quelli di fondo, come nel 2021 ad Oberstdorf: “Niente Trondheim per me, non quest’anno, sarebbe troppo dura per me. È stata un’esperienza unica, ma il biathlon è così duro che non è possibile fare tutto”