Mancano meno di due settimane all’inizio dei Mondiali di Lenzerheide, evento clou della stagione 2024/25 per l’élite del biathlon e tutte le squadre in questi giorni stanno svolgendo la loro regolare preparazione per poter essere al top della forma al via delle gare iridate.
Come da qualche anno a questa parte, da quando in Mondiali non sono più parte del calendario di Coppa del Mondo, le quote di partenza a disposizione delle squadre dalla 1a alla 15esima posizione nella Classifica per Nazioni è di quattro atleti, tre atleti invece dalla 16esima alla 25esima e solo due dalla 26esima alla 30esima; ci sono però alcune condizioni, che permettono ad alcune Nazioni di beneficiare di pettorali extra:
- i campioni uscenti hanno diritto a una quota nominale nel format in cui hanno conquistato la medaglia d’oro (il vincitore nell’Inseguimento, per questo motivo, ha a sua volta diritto ad un pettorale nominale anche nella Sprint);
- una nazione che abbia più di quattro atleti tra i primi 15 nella classifica generale della Coppa del mondo, hanno il diritto di iscriverli, ma la quota di atleti in gara nella Sprint e nell’Individuale non può superare cinque;
- nella Mass Start, se una nazione ha più di quattro atleti tra i primi 15 nella classifica generale di Coppa del Mondo, questi atleti avranno diritto ad essere al via, ma la quota non potrà superare i cinque per nazione.
Per questo motivo, considerando i vincitori della passata edizione dei Mondiali e l’attuale Classifica Generale di Coppa del Mondo, le Nazioni che ne beneficia in questo momento sono naturalmente la Norvegia maschile, che conta ben 6 atleti tra i primi 15 atleti in classifica generale e può contare sul campione uscente in tutte i format di gara individuale, e la Francia femminile, che ne conta 5 più la campionessa uscente in tutti i format ad eccezione dell’Individuale, dove il “golden bib” sarebbe spettato a Lisa Vittozzi. Ad alzare la questione su quanto sia corretto nei confronti delle altre squadre, ci pensa Sebastian Samuelsson, noto da sempre per le sue posizioni tranchant su argomenti sportivi e non. Lo svedese, nei panni di Presidente del Comitato Atleti presso l’International Biathlon Union (IBU), suggerisce di cambiare questa regola: “È strano che i norvegesi possano avere sei quote. Non è ingiusto, perché sono molto bravi, ma è una regola che dovrebbe essere discussa” ha affermato a NRK.
Interpellata su questa dichiarazione, l’IBU risponde tramite il suo responsabile della comunicazione, Christian Winkler: “Non abbiamo ancora parlato con Sebbe, ma il fatto che lui pensi che potrebbe essere eccessivo va bene. Siamo sempre aperti a discutere le regole e, in quanto a capo del Comitato atleti, lui e gli atleti possono fare una proposta in qualsiasi momento se vogliono discutere questa regola”.
Questa polemica dello svedese ha generato inevitabilmente la risposta di alcuni suoi rivali norvegesi, tra cui Endre Strømsheim: “Penso che tutti coloro che amano lo sport di alto livello vogliano il massimo livello possibile. Se Sebbe ha paura della competizione, è un suo problema” ha dichiarato a NRK. Anche Johannes Boe, al suo ultimo Mondiale, è favorevole a questa regola che, a suo parere, dà una mano alle squadre come quella norvegese, super competitive e con grande ricambio: “Si tutelano uno o due dei migliori, e penso che sia giusto così. Non ci sarà un’overdose di norvegesi in campo. Quando siamo nella top 15 ed entriamo ed usciamo dalla Coppa del Mondo, è meritato. È una buona regola”.
Non solo i norvegesi, ma anche altri protagonisti della Coppa del Mondo con cui NRK ha parlato appoggiano questa regola. Tra questi c’è l’azzurro Tommaso Giacomel: “Penso che sia un bene che i norvegesi abbiano sei atleti al via. Sono tra i migliori al mondo ed è giusto che i migliori atleti combattano per il titolo di Coppa del Mondo. È così che la vedo. Non voglio cambiare la regola, penso che sia giusta”. Dello stesso parere è anche Éric Perrot: “È giusto così. I norvegesi sono molto bravi, e vogliamo combattere contro i migliori. Sono tutti forti, quindi è bello vedere così tante persone forti al via.”