Orgoglioso di Anterselva e di come si sia presentata agli occhi del mondo in occasione della tappa pre olimpica della scorsa settimana. Il Presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher, non ha nascosto la propria soddisfazione quando domenica è entrato nel media centre per incontrare i media presenti.
«Direi che l’investimento fatto ad Anterselva è stato apprezzato da tutti perché ovviamente porta con sé anche l’idea della legacy – ha affermato a Fondo Italia – questo lavoro rimane nel tempo. È un investimento che serve per i Giochi Olimpici, ma che in futuro renderà questa struttura utilizzabile tutto l’anno, per i giovani, per gli allenamenti, per la nostra nazionale, ma anche per atleti provenienti da tutto il mondo. Inoltre, ciò andrà a favore dello sviluppo sostenibile della Valle».
Kompatscher ha poi applaudito il comitato organizzatore: «Durante la tappa di Coppa del Mondo, si è dimostrato che l’organizzazione è pronta per le Olimpiadi del 2026. Io credo sia stato un test perfetto, anche con la nostra nazionale in ottima forma. Siamo lì e credo anche questo abbia dato ulteriore energia a tutti noi sia dal lato organizzativo sia da quello sportivo».
Ospitare un evento olimpico nella propria provincia rappresenta un evento storico per l’Alto Adige. «Per noi era l’unica occasione di diventare olimpici – ha sottolineato Kompatscher – siamo troppo piccoli per organizzare le Olimpiadi da soli. Poterle ospitare con una venue è una grande opportunità di mostrare al mondo come si è sviluppato questo territorio, che è particolare in quanto rappresenta un incontro di culture, una provincia dove convivono pacificamente più gruppi linguistici. Vogliamo mostrare anche questo aspetto, ma soprattutto il tema sostenibilità, far vedere che un grande evento si può organizzare anche così».
Un argomento a cui Kompatscher tiene molto. «In Alto Adige siamo arrivati ad avere oltre il 75% di energia rinnovabile, tra i primi Europa. Abbiamo un piano climatico che punta a raggiungere la neutralità climatica entro il 2040, quindi dieci anni prima dell’obiettivo europeo. C’è tanto da fare anche per noi, non insegniamo niente a nessuno ma ci impegniamo ogni giorno»·
