Terminata la tappa italiana di Anterselva, dove abbiamo assistito a tre giorni di competizioni davvero di alto livello ed esaltanti per i colori azzurri, grazie in particolare al doppio podio di Tommaso Giacomel, è il momento di analizzare più nel dettaglio quando visto in pista; lo facciamo nella nostra rubrica Range Time, in compagnia di Giuseppe Piller Cottrer, il quale ha avuto modo di commentare tutte le gare per Rai Sport. Il fulcro del discorso sarà dedicato in particolare alla prestazione degli atleti italiani impegnati alla Südtirol Arena, gremita di pubblico come al suo solito, ma ci sarà anche spazio per esaltare le gesta degli azzurrini agli europei juniores e per fare qualche valutazione in vista degli imminenti Europei assoluti in Val Martello.
DUE ATLETI GENEROSI: “Il tema principale in chiave Italia di questa tappa di Coppa del Mondo riguarda la generosità di Tommaso Giacomel e Dorothea Wierer, sia per il modo in cui hanno gareggiato sia per l’atteggiamento agonistico, non solo proiettato alla ricerca del successo individuale ma anche al coinvolgere la squadra in questo esaltante momento, assumendo il ruolo di capitani del gruppo. Mi è piaciuto vederli non concentrati solo sul loro risultato, ma impegnarsi al massimo in funzione di tutta la squadra. Come rendimento generale nei tre giorni, Giacomel è stato il migliore di tutti nella parte sciata e in particolare domenica ha corso un ottimo inseguimento, andando all’attacco sugli sci in tutti i giri e gestendo bene le pressioni in tutti e quattro i poligoni, arrivando a confermare il terzo posto della sprint. Wierer ha sfiorato il podio nella sprint, poi a partire dall’inseguimento non stava bene e ha dovuto correre con alcuni fastidi, dando comunque il suo massimo, quindi merita un grande elogio”.
LA FORZA DEL GRUPPO: “Oltre alle prestazioni delle punte, tutto il gruppo italiano esce molto bene dalla tappa di Anterselva, dato che la condizione degli atleti è ottima. Hanno confermato ancora una volta la capacità del biathlon italiano di saper affrontare le sfide e i momenti complessi con mentalità positiva, focalizzandosi sull’obiettivo. Non si sono mai fatti sopraffare dalle pressioni e dalle difficoltà: prendo ad esempio Elia Zeni, che nella sua staffetta ha dovuto gestire una situazione al tiro non ottimale, con tanti atleti che sparavano in piazzola insieme a lui, dovendo subito resettare dopo aver commesso due errori in apertura a terra. Tutto il team ha avuto il merito di restare concentrato in un contesto di gare ravvicinate e molto intense, adattandosi rapidamente anche a situazioni inedite”.
LE NOVITÁ DI ANTERSELVA: “Come detto, quest’anno Anterselva si presentava con alcune novità: in primis, un poligono rinnovato, per cui era importante comprendere subito come si comportavano le correnti termiche, quali fossero i punti di riferimento da tenere in considerazione. Aggiungiamo il cambio dei materiali che gli skiman hanno dovuto affrontare nella giornata di domenica, dato che c’erano condizioni radicalmente diverse da quelle dei tre giorni precedenti. Citiamo anche il cambiamento che riguarda il finale di gara: sicuramente in vista delle Olimpiadi sarà oggetto di studio tattico da parte degli atleti e dei tecnici, essendo un arrivo molto lungo e impegnativo, dove se si dispone di qualità tecniche di velocista si può sicuramente fare la differenza, a patto di saper esaltare queste caratteristiche. Se invece si hanno migliori capacità di resistenza, conviene attaccare prima e creare un divario il prima possibile; una novità positiva anche per la scenografia, in quanto si arriva al traguardo passando molto più vicino alle tribune”.
EUROPEI JUNIOR E VAL MARTELLO: “Agli Europei Juniores abbiamo fatto un’ottima figura, portando a casa anche tre medaglie. Vorrei dar risalto però anche al quarto posto di Sophia Zardini: fa bene a tutto l’ambiente vedere che ci sono atleti non aggregati ai corpi militari, ma che provengono dagli sci club e hanno lavorato con i comitati, che con molto impegno riescono a mettersi in mostra quando conta. Dà l’immagine di un ambiente sano, dove comitati e sci club lavorano per portare i ragazzi al vertice, riuscendoci come in questo caso. Fa piacere che ci sia un po’ di spinta da sotto, che dà entusiasmo a chi corre abitualmente in Coppa Italia e stimola anche chi sta sopra a mantenere alto il proprio livello. Agli Europei assoluti, che prenderanno il via tra poco in Val Martello, mi attendo un livello medio molto competitivo: considerando che non ci troviamo poi così distanti da Lenzerheide, qualche nazione potrebbe usare l’evento per le ultime selezioni in vista dei mondiali. L’Italia è ben rappresentata e può contare su una Rebecca Passler che ha fatto bene ad Anterselva dopo l’inizio di stagione difficile e sta tornando sui suoi livelli; lo stesso Braunhofer è un atleta che ha nel poligono il suo punto di forza e conosce bene la pista. Barale, Romanin e tutti gli altri biatleti hanno fatto ampiamente vedere in Ibu Cup il loro valore e quindi nella giornata giusta hanno potenzialità per giocarsi posizioni importanti”.