Alla vigilia delle individuali che aprono i Campionati Europei Open di biathlon in Val Martello, Fondo Italia ha incontrato Riccardo Romani, allenatore della squadra azzurra maschile: “La squadra sta bene, abbiamo avuto un po’ di malanni vari a Brezno Osbrlie, difatti qualcuno non ha gareggiato, ma in generale stanno tutti bene, per cui siamo fiduciosi per questa settimana.
Guardando a quella che è stata la stagione in IBU Cup finora, l’allenatore azzurro vede ottime possibilità tra le donne, mentre tra gli uomini sembra esserci una nazione decisamente favorita: “Al femminile come abbiamo visto in IBU Cup quest’anno, c’è spazio per fare risultato, si può anche salire sul podio per le medaglie con una gara quasi perfetta. In campo maschile con i sei norvegesi che sono tutti al livello della Coppa del Mondo è molto dura. Anche con la perfezione al tiro e una gran prova sugli sci può non essere sufficiente per stare davanti e finire in mezzo ai norvegesi. Ci vuole anche un pizzico di fortuna che non guasta mai, specialmente per la nazione che ospita queste gare (ride)”.
Un commento anche su Marco Barale, convocato per queste gare altoatesine, fresco di esordio in Coppa del Mondo: ”Dopo le gare di Oberhof è tranquillissimo, prima di andare in Germania ne avevamo parlato e l’obiettivo era quello di fare esperienza e divertirsi. Sapevamo che sarebbe stata una tappa del suo percorso di crescita e ha vissuto serenamente sia l’esordio in sé che poi il ritorno in IBU Cup”.
Un commento finale del tecnico azzurro al friulano Nicola Romanin, unico tra i convocati a non fare parte della Nazionale e a non essere membro di un gruppo sportivo, pur rappresentando da civile il Centro Sportivo Esercito: “Nicola è un bell’esempio, ha una determinazione e una motivazione oltre la media. Non è più nel gruppo sportivo e per questo motivo ogni tanto deve presenziare in caserma e lavorare come militare. Trovare il tempo per allenarsi ed per essere a questo livello non è facile, gli va reso il merito e per questo si merita di essere qua”.
La videointervista di Giorgio Capodaglio a Riccardo Romani, qui sotto: