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Biathlon – Anterselva guarda oltre il 2026. Lorenz Leitgeb: “Non abbiamo costruito per le Olimpiadi ma per il futuro”

Foto credits: Fondo Italia

Sorride Lorenz Leitgeb quando ci incontra nel media centre di Anterselva poco prima del via delle ultime gare. Rivolgendo ogni tanto lo sguardo al maxi schermo, che trasmette la finale degli Austrialian Open tra Sinner e Zverev, con i media presenti che si fanno sentire su alcuni punti dell’azzurro, il presidente del Comitato Organizzatore di Anterselva fa il punto della situazione del weekend pre olimpico.

«Abbiamo avuto tantissime presenze da parte di pubblico e media – esordisce Leitgeb a Fondo Italiaè stata presente tutti i giorni anche una delegazione di Milano Cortina ad osservare le strutture ed ovviamente le gare. Sono accorsi anche tantissimi tifosi, tanto che sabato abbiamo avuto quasi il tutto esaurito».

Non sono mancati i vip e gli ex campioni dello sport, in particolare uno che ha catturato l’attenzione. «La presenza di Alberto Tomba è stata molto importante. Lui è venuto qui con il presidente Roda e ci ha fatto tanto piacere. Ci ha detto che era la prima volta che assisteva dal vivo a una gara di biathlon e gli è piaciuto. Camminando in zona poligono poco prima delle gara, mi ha detto che un pubblico così numeroso lo ha visto raramente negli sport invernali, anche confrontandolo con lo sci alpino».

Non è passata inosservata la crescente presenza di tifosi italiani, sempre più numerosi: «In tribuna e in pista si osservavano tante bandiere italiane. Il pubblico italiano è cresciuto tanto negli ultimi anni. Per questo fine settimana, poi, siamo stati aiutati anche dalla vittoria di Giacomel a Ruhpolding, che ha dato entusiasmo. Ma è bello vedere un pubblico così misto, non solo tedeschi, norvegesi e italiani, ma gente proveniente da tutta Europa».

Alla vigilia c’era grande curiosità di vedere come gli atleti avrebbero reagito al nuovo finale: «Tutti quelli con cui ho parlato – racconta Leitgeb sono rimasti con gli occhi spalancati, si sono complimentati per il lavoro che abbiamo fatto. Qualcuno mi ha detto che per i prossimi 20 anni siamo a posto. È una soddisfazione. Anche il pannello elettronico sopra alle sagome permette ai tifosi di seguire ancora meglio la gara. Poi ci sono i locali sotterranei, un lavoro fatto in ottica futura».  

Si, perché Anterselva ha sfruttato le Olimpiadi 2026 proprio per creare una legacy solida, con una struttura all’avanguardia che sarà utile allo sport italiano. «I lavori del poligono sotterraneo sono quasi completati. Durante le Olimpiadi, però, quei locali saranno utilizzati dal CIO come uffici, quindi le sagome verranno messe solo dopo i Giochi e allora sarà tutto concluso. È stato costuito proprio pensando al futuro, a ciò che potesse essere utile al movimento durante tutto l’anno, dagli azzurri ai giovani degli sci club, ma anche alle altre nazionali. Inoltre l’obiettivo è avere qui non soltanto il biathlon, ma anche sci di fondo e altre discipline invernali ed estive. Sono sicuro che riusciremo a creare un bel movimento. Questa è la nostra legacy: non abbiamo costruito per le Olimpiadi ma per il futuro».

Una struttura all’avanguardia, con impianto fotovoltaico a renderla sostenibile e autonoma durante l’anno. Ai Giochi Olimpidi, però, sarà fondamentale anche il coinvolgimento dei volontari che hanno maturato una grande esperienza nel corso degli anni: «Nei prossimi giorni aiuteremo i nostri volontari con la registrazione. Vediamo poi che ruolo avranno durante le Olimpiadi. Sarà importante la loro presenza ed esperienza sia per noi che soprattutto per Milano Cortina».

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