Il volto stupito, impressionato dal grande lavoro fatto in questi mesi. Il presidente della FISI, Flavio Roda, si ferma a fare foto e video al nuovo finale di Anterselva, impressionato dalle novità, da quel finale stile Holmenkollen, dalla nuova struttura con le cabine dei telecronisti. Accompagnato dal dt Klaus Höllrigl, il numero una della Federazione Italiana degli Sport Invernali, si informa, dimostrando di essere sempre più interessato a una disciplina che negli anni ha regalato tante soddisfazioni alla FISI.
«Mi sono fermato a fotografare questo impianto perché una cosa del genere è da immortalare – ha raccontato Roda a Fondo Italia, direttamente dal poligono di Anterselva nel corso dell’allenamento mattutino degli uomini – qui hanno fatto un lavoro enorme. Penso che quello di Anterselva sia il miglior stadio di biathlon al mondo. Stupirà tutti».
Gli elogi nei confronti della Sudtirol Arena non si fermano qui: «Anterselva è un vanto per l’Italia. Al di là della tradizione, questo è diventato un appuntamento fondamentale. Tutti conoscono l’importanza internazionale di questa località. Anterselva è il biathlon».
Roda si è quindi concentrato sui lavori effettuati. «È tutto modulato bene. La zona poligono è fenomenale, ma a impressionarmi è questa modifica del tracciato, con la pista che sale sopra le sagome da tiro, con vetro anti proiettile a proteggere. Bellissimo, così è stato anche prolungato l’arrivo. In passato chi era in testa all’ingresso dello stadio, aveva quasi sempre la vittoria assicurata, invece oggi si potrà assistere a sprint interessanti. Sarà divertente».
Non è solo il finale stile Holmenkollen a impressionare Roda. «Tutto nel complesso è di altissimo livello. La zona riservata alle televisioni, la sala stampa, ma anche il poligono sotterraneo che si trova sotto a dove ci troviamo adesso, che sarà importante non solo per la Coppa del Mondo ma anche per allenamenti e preparazione degli atleti. Questo centro sarà fondamentale per il nostro biathlon, tutto l’anno».
Una nazione in cui il biathlon è sempre più in crescita: «Si, negli anni vedo sempre più tifosi italiani che vengono qui e si sono appassionati al biathlon. Questo è positivo. Ma è una cosa che sto notando in generale nelle discipline invernali. Passando da uno sport all’altro, da Cortina a Kronplatz ed Anterselva, ho visto un interesse crescente nei confronti dei nostri sport».
Mentre Roda parla, al poligono Tommaso Giacomel continua la sua preparazione in vista della gara di domani. Il numero uno della FISI si sofferma quindi sul successo dell’azzurro, dimostrando di aver sempre avuto fiducia nei confronti della squadra italiana. «Domenica sono stato felicissimo per la vittoria di Giacomel. Non soltanto per il ragazzo, ma anche per il momento particolare che stava vivendo la nostra squadra. Purtroppo c’era già qualcuno che iniziava a criticare pesantemente. Noi italiani abbiamo questa brutta mania, che se le cose non girano bene, cerchiamo subito il capro espiatorio. Questa vittoria, oltre a coronare un atleta di alto valore, ha anche zittito tutti, costringendo qualcuno a mangiarsi la lingua. In realtà non c’era nessuna crisi, si trattava solo di un momento particolare. Io avevo parlato con i tecnici e loro spiegavano che bisognava solo ingranare in gara, in quanto in allenamento stava funzionando tutto e bisognava solo portare in gara quanto si faceva quotidianamente. Nello sport ci sono momenti difficili da affrontare, ma quando il valore c’è non ci sono dubbi che vengono superati. Quindi è stato un doppio successo, per lui e per il movimento italiano».
Il presidente della FISI è rimasto molto felice nel sapere che a complimentarsi con Giacomel per la sua vittoria, vi sia stata anche Federica Brignone. «È la dimostrazione che c’è un grande legame tra tutti gli sport della FISI. Tutti tifano per gli altri. Come Federica guarda il biathlon, ci sono biatleti che seguono fondo o sci alpino e così via. Questo spirito è molto bello».