Prima dell’inizio della stagione, Justine Braisaz-Bouchet, reduce da un grande rientro in Coppa del Mondo dopo la maternità, aveva grandi ambizioni e non nascondeva di puntare alla Sfera di cristallo. I risultati delle gare da fine novembre a qui, fatta eccezione per la vittoria nella Sprint di Le Grand Bornand, raccontano però di un’atleta in grande difficoltà. Penultima nella Mass di Ruhpolding, dove però le big della squadra francese avevano avuto tutte una giornata negativa, non è riuscita nella missione di riscattarsi nella Sprint di Anterselva come hanno fatto Lou Jeanmonnot e Julia Simon: solo un 16esimo posto per lei.
“La sensazione generale è… dura. Fa molto, molto male” ha ammesso sulle colonne di Ski Chrono ieri la francese “ogni volta che gareggio ho determinati propositi, rimango assertiva, ma sento che la stanchezza mentale si fa sentire. È chiaro che non è la stagione che avevo immaginato. Non sto raggiungendo i miei obiettivi. Finora ho trovato molto difficile competere.”
Non deve essere facile sapere di avere le capacità per far bene ed essere con i migliori sugli sci e poi non ottenere i risultati che la porrebbero con il resto della squadra, di cui ad oggi è il quinto elemento. La 28enne non ha neanche pagato lo scotto della vittoria in casa, rimanendo con i piedi per terra anche quando sembrava aver svoltato la sua stagione, perché sa bene che “ogni gara è diversa. Non è la prima volta che mi capita una batosta, ma non sono affatto al meglio e questo è davvero irritante” Anche tornare in pista dopo gli 8 errori della Mass di Ruhpolding non è stato proprio semplice: “Non voglio parlarne, perché mi sono appena ripresa. È stato difficile, ma non ha senso vivere nel passato. Bisogna andare avanti”.
Ad ogni modo, la transalpina mantiene alte le sue ambizioni: “Non mi arrenderò fino alla fine della stagione e prenderò ogni gara come un’opportunità. È normale essere molto delusi perché puntavo a vincere e a finire sul podio”.