Ieri, nella sprint femminile di Anterselva, le telecamere della diretta tv hanno indugiato sull’arrivo al poligono di Ingrid Landmark Tandrevold, per la serie in piedi. La norvegese, infatti, teneva la sua carabina per la canna, cercando di non farla cadere. Come abbiamo appreso al termine della gara, infatti, la spallina della carabina della norvegese si è staccata durante l’ultima salita prima di entrare nello stadio e ha dovuto tenere l’arma come meglio poteva per raggiungere il poligono, dove è stata comunque abile a chiudere 4 bersagli su 5 nonostante la situazione non facile da gestire.
A quel punto, la biathleta ha cambiato arma e ha proseguito per il giro finale. Questo episodio ha tenuto impegnata la giuria di gara per tutta la gara, come dimostrato dall’asterisco sul suo nome nelle grafiche della competizione: alla fine non è arrivata alcuna squalifica, ma l’IBU ha comunque rilasciato un’ammonizione verbale, con particolare riferimento alla condotta dell’atleta nel momento in cui ha sostituito la carabina. Secondo il regolamento, infatti, l’atleta è tenuto a restare in piazzola (sul tappetino) quando maneggia l’arma, ma lo scambio delle carabine è avvenuto sulla pista.
“Si è rivolta al giudice che le ha dato il nuovo fucile, con il quale ha anche lasciato accidentalmente il tappeto. Alla fine, la giuria ha decretato che si trattava di una violazione delle regole e che prendiamo sul serio la sicurezza, quindi è stato un avvertimento” ha dichiarato Christian Winkler, responsabile della comunicazione per l’organo federale internazionale, che spiega che si tratta di “un monito a tenere d’occhio ciò che accade al poligono. Ingrid ha fatto bene al 99% e quando ha preso il nuovo fucile non è stata perfetta, quindi alla fine non è successo nulla e ha fatto del suo meglio”
A livello pratico, non ci saranno conseguenze per la norvegese, che sarà quindi regolarmente al via dell’Inseguimento di domani, nella speranza che, dopo i problemi fisici, gli imprevisti siano finiti per lei. “Finora è stata un po’ una stagione un po’ sfortunata. Non ci sono dubbi su questo. Ma non è proprio così? È come la legge di Murphy, in un certo senso. Se qualcosa può andare storto, lo farà”
