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Sci di fondo

Sci di fondo – La rabbia Myhlback, escluso dalla selezione per i Mondiali jr di Schilpario: “I migliori dovrebbero poter competere dove vogliono”

Alvar Myhlback è stato uno dei protagonisti della scorsa edizione del Mondiali Junior a Planica, ma quest’anno non sarà in pista a difendere i due titoli nella 10km e nella staffetta: il suo nome, infatti, non era tra quelli dei convocati per la rassegna iridata di Schilpario, ufficializzati proprio quest’oggi dalla Nazionale svedese, che prenderà il via il 3 prossimo sulle nevi della località bergamasca. Ieri il giovane talento si è sfogato sulla questione di fronte alla tv svedese SVT.

“Sono un po’ triste perché non si può competere dove si vuole. Dà fastidio che le cose funzionino in questo modo. Nel mio mondo, i migliori dovrebbero avere la possibilità di farlo. È semplicemente assurdo”

C’è solo un problema, come gli ha fatto notare anche il responsabile della squadra nazionale Anders Byström: un requisito della federazione era che la scorsa settimana prendesse parte alla gara di qualificazione a Bergeforsen, anziché prendere parte invece ad una gara del circuito di lunghe distanze Ski Classics in Engadina. Un sistema, quello federale, che sembra stare stretto al 18enne: “Non mi piace. Con le gare Ski Classics è diverso. Lì puoi essere chi sei e i giovani sono incoraggiati a partecipare. Qualcuno ha deciso che deve essere come è sempre stato. Le cose cambiano e non si può rimanere ancorati a cose che si fanno da 100 anni. Non mi interessa, ma devo affrontarne le conseguenze. Farò sempre quello che penso mi convenga. Se a loro non sta bene, possono andare per la loro strada, se pensano che sia la cosa migliore, allora congratulazioni a loro e vedremo come andrà”.

Il manager del team privato delle lunghe distanze Lager 157, Anton Järnberg, squadra con cui gareggia Myhlback nelle granfondo, difende il suo pupillo, affermando di aver favorito maggiormente il giovane fondista facendolo gareggiare in Engadina anziché farlo andare alle qualificazioni a Bergeforsen.

“Se fosse stato allineato non sarebbe arrivato terzo alla Vasaloppet e non si sarebbe messo in mostra come ha fatto. È un successo enorme per un diciottenne: è qualcosa di unico e noi adulti dobbiamo ascoltarlo perché non abbiamo mai affrontato una cosa simile” ha detto, concludendo con una domanda “È bravo perché fa quello che fanno tutti gli altri o segue il suo istinto?”

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