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Biathlon – Wierer a Fondo Italia: “La mia ultima Coppa del Mondo ad Anterselva? Cerco di viverla di giorno in giorno”

Foto Credits Federico Angiolini

Se di per sé la tappa di Coppa del Mondo di Anterselva rappresenta qualcosa di particolarmente sentito per gran parte degli atleti azzurri (e non solo), ancora più speciale è il sentimento con cui Dorothea Wierer si approccia alle gare ospitate sulle piste dove è cresciuta. Su queste nevi Wierer ha mosso i primi passi e su queste nevi probabilmente muoverà anche gli ultimi ai massimi livelli del biathlon, considerando che proprio qui si disputeranno le gare delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026. Mentre il focus è ben fisso sul presente, con l’altoatesina pronta a prendere il via nella sprint di apertura della tappa, c’è spazio per diverse riflessioni sul rapporto con Anterselva. L’azzurra le consegna ai microfoni di Giorgio Capodaglio, inviato in Alto Adige per conto di Fondo Italia.

Inevitabile soffermarsi sul fatto che per Wierer quella dei prossimi giorni sarà l’ultima tappa di Coppa del Mondo ad Anterselva: “La mia ultima Coppa del Mondo ad Anterselva? Sì, ci ho pensato, anche perché tutti me lo ricordano quindi è impossibile dimenticarmene (ride, ndr). Ovviamente è bello, ma non ci penso. E’ l’ultima Coppa del Mondo qui e cerco i viverla di giorno in giorno e concentrarmi sulle gare. Perché non ha senso adesso pensare quando sarà l’ultima, poi si vedrà il prossimo anno quando sicuramente la pressione sarà maggiore”.

Pur scegliendo di non condividerlo apertamente, Wierer non nasconde di avere un lato più romantico e sentimentale, che senza dubbio le fa provare emozioni speciali nel gareggiare ad Anterselva: “Se non sono molto sentimentale? Da fuori sembro fredda, ma non è vero. Me lo tengo per me. Non è il mio modo, anche se dentro di me sono agitata prima di ogni gara e ho sempre dubbi su me stessa. Ma me lo tengo per me”.

Spazio poi a qualche riflessione sul passato, partendo da un’istantanea che fa tornare Wierer a quando – da bambina – qui ad Anterselva faceva l’apripista insieme a Dominik Windisch: “Se già sognavo la Coppa del Mondo a quei tempi? No, onestamente no. Facevo l’apripista insieme a Dominik e onestamente non ci pensavo. Anche perché da bambina non sapevo quello che volessi fare nella vita, non ci pensavo proprio. E mai avrei pensato di vincere la Coppa del Mondo e medaglie ai Mondiali o Olimpiadi, quindi è stato tutto un percorso naturale”

Con la crescita e i primi risultati, è poi arrivata la consapevolezza di poter compiere (come poi è successo) grandi imprese nel biathlon: “Quando ho iniziato a fare i primi podi ho realizzato che era possibile fare podio in Coppa del Mondo, mentre prima non ci avrei mai pensato. Man mano strada facendo ho capito che probabilmente c’erano il potenziale e il talento. Ma non sono stata una di quelle atlete da ‘devo vincere assolutamente questo e questo’. Ho sempre cercato di vivere la mia vita, di fare anche altro e di divertirmi anche fuori dal biathlon. Anche perché quando finisci non vivi più di biathlon, quindi questo mi ha dato una mano per affrontare tutto diversamente”.

Infine, un commento sui tanti amici, compaesani ed ex compagni di scuola che inevitabilmente Wierer si trova a rivedere quando il calendario della Coppa del Mondo porta a gareggiare ad Anterselva: “Alla fine è bello rivederli una volta all’anno, perché alla fine ci torno poco. Sono sempre le stesse persone e condividiamo la passione per il biathlon. Bei ricordi ovviamente, di quando eravamo giovani”.

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