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Biathlon – L’IBU frena russi e bielorussi. Winkler: “Le dichiarazioni di altre federazioni non hanno alcuna influenza su di noi”

Continua a far discutere la dichiarazione del presidente della Federazione Internazionale di Sci e Snowboard (FIS), Johan Eliasch, attualmente in corsa per il ruolo di “successore” di Thomas Bach alla presidenza del Comitato Olimpico Internazionale, in merito all’apertura nei confronti degli atleti russi e bielorussi durante i Giochi di Parigi 2024.
Anche se attualmente la FIS non permette agli atleti provenienti dalle due Nazioni di prendere parte alle proprie competizioni, le dichiarazioni dello svedese-britannico vengono lette come una forma di “disgelo” in vista delle prossime Olimpiadi invernali del 2026, che si terranno in Italia.

L’alt arriva però deciso dal Christian Winkler, addetto stampa dell’International Biathlon Union (IBU), federazione internazionale di biathlon, il quale ha dichiarato al giornale russo VseProSport che le dichiarazioni di Elias non influenzano in alcun modo le decisioni del mondo del biathlon. “Lo status dei biatleti russi e bielorussi rimane invariato dal congresso dell’IBU del 2022, che ha deciso di sospenderli. Le dichiarazioni di altre federazioni non hanno alcuna influenza su di noi” ha dichiarato Winkler.

Una dichiarazione che ha generato il commento del giornalista russo Dmitry Guberniev, una vera e propria istituzione nel mondo degli sport russi, secondo cui il biathlon sarà l’ultimo sport a rimuovere il ban nei confronti degli atleti russi e bielorussi.

“I biathleti non sono agli ordini degli sciatori. L’IBU non permetterà ai russi di partecipare, e resterà in piedi fino all’ultimo. Sarà l’ultima federazione invernale che permetterà ai russi di gareggiare. Non è una novità. Se nello sci ci sono momenti positivi, anche solo a livello di dialogo. Nel biathlon no”, riporta il sito sportivo russo Sport-Express.

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