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Lo spunto di Zorro – “Sta diventando una Coppa del Mondo di comparse. Contento delle vittorie di Anger e Poromaa”

Dopo la lunga pausa che dal Tour de Ski ha condotto fino alla scorsa tappa francese di Les Rousses, con in mezzo altri appuntamenti importanti come le Universiadi e la Fesa Cup di Falcade, è tempo di rinnovare l’appuntamento con la rubrica Lo spunto di Zorro, dedicata ad analisi e riflessioni riguardanti l’attualità dello sci di fondo, internazionale e italiano. Questi gli argomenti più interessanti, affrontati come sempre in compagnia di Cristian Zorzi:

UNA COPPA DEL MONDO SNOBBATA: “Inizierei dicendo che l’atteggiamento di saltare le tappe di Coppa del Mondo dipende almeno al 70% dalla FIS e dal modo in cui organizzano il calendario, non professionale e non indirizzato verso l’evento importante, come il Mondiale quest’anno o le Olimpiadi l’anno prossimo. La rimanente colpa è di alcune nazionali che continuano indisturbate a snobbare gli eventi, oppure facendo andare le seconde linee e in numero neanche tanto corposo, a dirla tutta; le stesse francesi, organizzatrici dell’evento, non hanno coperto tutti i posti disponibili. In questa tappa anche noi italiani abbiamo preferito non convocare nessuno, mentre credo che si potesse dare questa opportunità a qualcuno, considerando che il livello non era stellare e quindi gli atleti ne sarebbero usciti probabilmente in fiducia con dei buoni risultati: per dirne alcuni, Romano, Ticcò, Silvestri e Gismondi non avrebbero demeritato. Sta diventando una coppa del mondo di comparse, e in generale la partecipazione è sempre al ribasso: mediamente 40 donne e poco più di 50 uomini”.

QUATTRO VITTORIE SIGNIFICATIVE: “Gli svedesi, Edvin Anger e William Poromaa, hanno dimostrato sia negli anni scorsi che in questo inizio di stagione di essere all’altezza di un’ipotetica vittoria; già da prima del Tour de Ski avevamo dato Anger come uno degli atleti maggiormente in ascesa. Sicuramente sono stati aiutati da qualche assenza, ma bisogna essere bravi ad approfittarne e loro lo hanno fatto egregiamente. Sono contento per loro e per lo spettacolo: con queste vittorie potranno sicuramente presentarsi carichi per i prossimi appuntamenti, arrivando meno responsabilizzati e pronti a dare nuovamente il loro meglio. Al femminile è tornata alla vittoria Kristine Stavås Skistad, atleta un po’ particolare nel modo di gestire la gara ma molto tenace, che addirittura si era messa in luce ai mondiali di Seefeld nel 2019: un atleta da continuare a monitorare e che è stata ben gestita dallo staff norvegese, che non le ha messo pressioni nel momento in cui ha dovuto recuperare dai problemi fisici. Grande gara anche per Frida Karlsson, che nella 20 km non si è guardata intorno ma è partita all’attacco e ha rifilato distacchi allucinanti a tutte; vediamo cosa combinerà ai Mondiali”.

UN ARGENTO DALLE UNIVERSIADI: “Sono contento dell’argento di Maria Eugenia Boccardi alle Universiadi: al femminile il livello non era male, dato che solitamente ci sono nazioni che portano qualche atleta discreto in questo evento. In effetti è arrivata davanti o subito dietro anche a fondiste che mettono con frequenza il naso in Coppa del Mondo, quindi tanti complimenti a lei per essersi fatta trovare presente a questo appuntamento”.

INFORTUNI DI TROPPO: “In effetti questi infortuni ci stanno un po’ perseguitando, soprattutto al femminile. Il pensiero va ad esempio a una Cristina Pittin, che sta continuando a tener duro nonostante i problemi importanti alla caviglia. Sicuramente il recente infortunio di Nicole Monsorno non ci voleva, con quella brutta uscita di pista ai Campionati Italiani in una discesa un po’ troppo estrema, dove sono caduti anche altri atleti per fortuna con conseguenze meno importanti. È un infortunio che attualmente ci priva della sprinter più competitiva in Coppa del Mondo nel suo momento migliore di carriera, quindi è un gran peccato”.

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