Alle spalle di un redivivo Quentin Fillon-Maillet e di un consistente Fabien Claude, nella sprint di Coppa del Mondo di Oberhof ecco spuntare Emilien Jacquelin, protagonista di un’ottima prova che gli vale il suo 4° podio individuale della stagione. Un solo errore nel tiro da in piedi e un 5° tempo sugli sci sono gli ingredienti che regalano al francese non solo l’ennesima bella prestazione del suo inverno, ma anche un bel bottino di punti in Coppa del Mondo, per accorciare le distanze nella classifica di specialità su Johannes Thingnes Bø, oggi 13° e solo 24 punti avanti al francese nello speciale ranking. Interpellato da L’Equipe, Jacquelin racconta la propria prova sull’impegnativo circuito tedesco.
La soddisfazione è grande per Jacquelin che, come spesso ama fare, tra una risposta e l’altra si concede anche qualche simpatica battuta: “Sono felice di far parte di questa tripletta e questo è un bene per la squadra. Se fosse stata una Coppa di Francia, sarei stato deluso di arrivare terzo, ma in una Coppa del Mondo, si accetta (ride, ndr). Oggi le condizioni erano imprevedibili da un atleta all’altro. In discesa ho preso tempo perché non ero sicuro di cosa sarebbe successo con il vento. In piedi, la miglior difesa è l’attacco e ho dato spazio al mio tiro. Questo mi bastava per puntare al podio e l’ho conquistato”.
Spazio poi a qualche lucida riflessione sulla gestione della gara, che da qualche tempo Jacquelin riesce ad amministrare al meglio: “Nello sport di alto livello ci sono alti e bassi. Ma se li si accetta e si cerca di andare avanti, ci sono sempre giornate positive. Questa tripletta lo dimostra oggi. Dalla fine della scorsa stagione, la mia gestione della gara è diventata un po’ più ‘matura’. Nel riscaldamento le mie sensazioni non erano delle migliori e mi sentivo fiacco. Sapevo di non avere l’esplosività necessaria, ma che se l’avessi gestita bene, avrei potuto essere costante e limitare i danni“.