Una Dorothea Wierer un po’ sulle gambe quella ammirata oggi in occasione della sprint di Coppa del Mondo a Oberhof, chiusa dall’altoatesina con uno zero al poligono e una 19ª piazza. Nel complesso, viste le condizioni piovose e la pista molto impegnativa, la buona notizia è sicuramente la prova al poligono, soprattutto per quanto riguarda la serie in piedi, che quest’anno aveva rappresentato in più occasioni un ostacolo per l’azzurra. Intervistata da Giorgio Capodaglio, inviato a Oberhof per conto di Fondo Italia, Wierer racconta la propria prova, con l’ironia e l’allegria che spesso la contraddistinguono.
–
A proposito della gara e delle sensazioni in pista, l’altoatesina ammette col sorriso: “Non ho parole, è stata durissima oggi. Avevo le gambe di cemento oggi, proprio una roba non bella. Ho cercato di concentrarmi sul tiro, peccato per il poligono a terra. Ci ho messo più di un minuto a sparare perché avevo delle folate di vento a destra e a sinistra, non sapevo più come reagire e quindi ho aspettato affinché passasse un po’ il vento. Però ho perso tantissimo tempo, quando sono uscita dal poligono ho visto che avevo 53 secondi e ho pensato ‘speriamo di fare zero anche in piedi’ (sorride, ndr)”.
La bella notizia, come detto, è sicuramente lo zero in piedi arrivato in una giornata con condizioni di vento e pioggia che sicuramente non hanno reso l’impresa semplice: “Diciamo che mi sto concentrando un po’ sul respiro adesso, perché mi è successo più volte di non riuscire a ‘bloccare’. Quindi questo mi aiuta molto e sono contenta che sia arrivato lo zero. Oggi non so cosa dire, non ho parole (ride, ndr). Se le gambe potranno migliorare nei prossimi giorni? Spero di sì, perché se no abbiamo un problema”.
In conclusione, una riflessione sul fatto che proprio oggi Wierer festeggiava i 16 anni dal suo esordio in Coppa del Mondo, avvenuto – guarda caso – proprio sulle nevi di Oberhof: “Cosa direi alla Doro 18enne che ha fatto l’esordio qui 16 anni fa? Non lo so, stavo giusto dicendo ieri che sarebbe stato meglio smettere nel 2020 a 30 anni – ironizza Wierer –, sarebbe stata l’età perfetta. Ormai sono già oltre, tiro avanti ancora fino al prossimo anno poi basta. Mi sono tolta delle belle soddisfazioni, però è arrivato il momento di fare altro direi”.