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Salto con gli sci – “È passato troppo tempo”: le critiche alla giura per la gestione del finale a Bischofshofen

Era forse inevitabile che, con un finale così tirato come quello che la gara di Innsbruck era riuscita ad apparecchiare, la chiusura della Tournée dei Quattro Trampolini avrebbe scontentato qualcuno. Eppure Eolo è riuscito in qualcosa di difficilmente preventivabile: turbare quella che doveva essere un finale memorabile e una grandissima festa per tutto il salto con gli sci – oltre che per l’Austria – che ha visto i suoi protagonisti sfidarsi fino alla fine in uno scontro alla pari. Ma lo è stato poi davvero?

Il testa alla classifica generale della Tournée per pochi decimi di punto, Stefan Kraft aveva gestito qualificazioni e round KO con grande maturità, pronto a dare il tutto e per tutto con l’ultimo salto sul Paul-Außerleitner-Schanze di Bischofshofen. Invece, come tutti abbiamo visto, il salisburghese è diventato l’antieroe dell’Epifania anziché alzare al cielo l’Aquila d’oro per la seconda volta dopo 10 anni tondi, tanti quanti ha dovuto aspettare l’Austria per tornare in festeggiare il successo nella kermesse. Senza nulla togliere a Daniel Tschofenig, vincitore di gare e torneo, l’attesa che ha confinato Kraft in cima al trampolini per circa sette minuti a causa del peggioramento delle condizioni del vento, ha sicuramente influito sul ritmo del saltatore e sulle possibilità di difendere il primo posto, in gara quanto nella classifica generale.

In un’intervista rilasciata all’emittente austriaca ORF subito dopo la gara, il campione di Schwarzach ha raccontato quanto accaduto dal suo punto di vista: “Aspettare così tanto non è divertente e non sapevo se sarebbe stato un bene o un male per me”. Conferma però che il tempo di attesa ha influito sul suo feeling con l’attrezzatura: “Hai gli scarponi allacciati e gli attacchi inseriti. Non puoi fare nulla. Se solo fossero intervenuti un po’ prima e avessero abbassato o alzato la stanga, sarei stato più energico. Ma è passato troppo tempo”. Anche a Eurosport.de l’austriaco ha criticato la poca reattività della giuria: “La giuria fa sempre la stessa cosa: iniziano troppo in alto e poi si mettono nei guai. Noi (i migliori saltatori, ndr ) saltiamo sempre dalla stanga 10 o 11, mentre gli altri iniziano dalla porta 13 o 14″

Dalla Germania, tuttavia, sono arrivate opinioni di sostegno al 31enne, come quella dell’esperto di Eurosport Martin Schmitt, ex saltatore con gli sci tedesco, vincitore di quattro titoli mondiali, due Coppe del Mondo e un oro olimpico a squadre, che ha compreso il malcontento del 31enne e ha criticato anche la decisione della giuria che non ha agito con tempestività sull’in-run. “Penso che oggi la gara avrebbe potuto essere più equa. Le condizioni sono cambiate un po’, ma la giuria e la direzione di gara hanno avuto una certa incidenza sull’andamento della gara. Questo fa male perché era ovvio che avrebbero dovuto reagire per quanto riguarda la durata della manche” ha analizzato Schmitt “Al massimo dopo Michael Hayböck (settimo nel primo turno) e prima di Benjamin Östvold, la giuria avrebbe dovuto abbassare la stanga. Così gli ultimi sei saltatori avrebbero saltato dalla stessa stanga e non ci sarebbe stata un’inutile interruzione”.

Bisogna però ricordare, ed entrambi sono d’accordo da questo punto di vista, che il cambio delle condizioni atmosferiche fa totalmente parte del gioco negli sport outdoor ed è qualcosa che si deve semplicemente mettere in conto e accettare, imparando a dominare anche la tensione nell’imprevedibilità.

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