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Sci di fondo

Sci di fondo – Dietro le quinte di un campione: intervista ad Håkon Klæbo, il padre-manager di Johannes

“Train, eat and rest”. E’ questo il mantra che Håkon Klæbo ripete ai microfoni di Fondo Italia, interpellato riguardo alle necessità che stanno alla base della cura quotidiana di un campione del livello di Johannes Høsflot Klæbo. Allenamenti, pietanze selezionate e riposi programmati: un ritornello che Håkon – che oltre a essere il padre di Johannes è anche il suo manager – tiene bene a mente anche mentre prende parte alla Rampa con i Campioni che ha preceduto la final climb del Tour de Ski 2024 /25.

Accanto a lui, a gareggiare nella kermesse vinta ieri da Dario Cologna, anche la sorella minore di Johannes, Ane Høsflot Klæbo. Nata nel 2003 e anche lei fondista, è stata proprio Ane Klæbo a convincere il padre Håkon a prendersi una pausa dagli impegni al fianco del maggiore, per lanciarsi sui pendii dell’Alpe Cermis, provando sulla propria pelle quella fatica che già 4 volte ha consegnato la vittoria del Tour de Ski al campione di famiglia: “L’emozione di correre su questa bella salita? Questa salita non è bella – scherza Håkon Klæbo – è molto dura (ride, ndr). Le condizioni erano fantastiche, ma è stata davvero molto dura. Era la mia prima volta e ho gareggiato con mia figlia Ane, la sorella di Johannes, che voleva provare la salita. Il patto era che io mi unissi a lei, sapendo che lei ha 22 anni e io ne ho 54. Ci ho provato e sono riuscito anche a batterla, quindi sono piuttosto contento”.

Dopo una prova chiusa al 40° posto, Håkon Klæbo ha sicuramente molto chiare le difficoltà che gli atleti devono affrontare ogni anno per provare a portare a termine il proprio Tour de Ski e non manca di sottolinearlo: “Ho grande rispetto per gli atleti come Vermeulen, Pellegrino, Johannes e tutti coloro che competono su questa salita, perché è veramente dura. Quando vedi il cartello degli 800 metri all’arrivo continui a spingere forte e poi arrivano i 600, i 400, i 200 e non ti riposi mai. Ho veramente molto rispetto per questo, è stata dura”.

Un’esperienza nuova anche per lui, che magari potrà aiutarlo nel proprio lavoro di manager al fianco di Johannes. Ma di cosa si occupa esattamente Håkon Klæbo? Quali sono i suoi compiti nella gestione degli interessi e delle necessità extra-pista di Johannes? É proprio lui a spiegarlo a Fondo Italia: “Lo raggiungo nei raduni in quota, stiamo insieme per circa 250 giorni all’anno. Il mio lavoro è aiutarlo con molte cose come guidare, organizzare i trasporti, gli sponsor, i media, il cibo. Come fa un maggiordomo, se così vogliamo dire. Cerco di aiutarlo il più possibile, perché per lui sono importanti tre cose: allenarsi, mangiare e riposarsi. Se riesci a fare questo come atleta, e continui a farlo, allora puoi essere davvero un buon atleta. Ma se hai troppo da fare, questo ruba energie alle altre cose. E anche questo fa parte del mio lavoro, fare in modo che lui faccia quello che deve fare”.

Quel che appare chiaro, senza dubbio, è la grandissima unione d’intenti all’interno della famiglia Klæbo. Un’armonia che si traduce nell’impegno di tutti nel sostenere – chi con consigli come fanno il padre-manager e il nonno-allenatore Kåre Høsflot e chi con la semplice presenza a bordo pista – il fenomenale Johannes. E infatti a sostenere il campione norvegese al Tour de Ski c’erano quasi tutti: dai fratelli Ola e Ane, alla mamma Elisabeth, fino alla fidanzata Pernille Døsvik. “Siamo qui tutti – conclude Håkon Klæbo -. C’è anche Ola che fa il fotografo, è sceso per le gare in Val di Fiemme mentre non è riuscito a venire a Dobbiaco. Io sono venuto in Italia quando è iniziato il Tour, Ane ed Elisabeth sono arrivate a Dobbiaco. C’è tutta la famiglia e questo è molto bello”.

Attenzione ai dettagli e tanto aiuto dai propri cari nel farlo. Ecco svelato uno dei segreti della serenità di Johannes Høsflot Klæbo.

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