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Sci di fondo

Sci di fondo – Lorenzo Romano in top ten sul Cermis: “Ho sempre sognato questa gara”

Foto credit: Newspower

Ha sempre sognato la 50 km di Holmenkollen e la scalata al Cermis che chiude il Tour de Ski. Lorenzo Romano ha realizzato entrambi i suoi sogni, ottenendo proprio in queste due gare i suoi due migliori risultati in carriera.

Se due anni fa ad Oslo chiuse al quattordicesimo posto la storica gara norvegese, a skating, oggi il cuneese del CS Carabinieri ha fatto ancora meglio, terminando in decima posizione. Un risultato fortemente voluto dal ventisettenne di Demonte. «Da 19 anni sognavo questa gara – ha raccontato Romano a Fondo Italiagià da quando vidi in tv la prima edizione. Per un motivo o per l’altro non ero mai riuscito a qualificarmi al Tour de Ski. Quest’anno ce l’ho fatta, ma soprattutto in alcune tappe ho fatto molta fatica. Ieri sera il morale era a terra, perché mi sono reso conto che a classico sto facendo veramente tanta fatica. Devo ringraziare però tutti coloro che mi hanno mandato messaggi e sostenuto per caricarmi al massimo, in particolare Pietro Piller Cottrer e la mia famiglia. In gara ho puntato tutto sulla leggerezza, dalla scelta di sci più corti all’aver messo via qualsiasi cosa non fondamentale, come magliette o cardio, per risparmiare ogni milligrammo possibile».

L’azzurro ha poi descritto la sua gara: «Ho fatto una bella partenza, portandomi avanti, sprecando magari un po’ ma sapevo che dovevo farlo. Nella prima parte non ero velocissimo con i materiali e facevo fatica a tenere la coda del gruppo, tanto che non vedevo l’ora che iniziasse la salita. Come è arrivata sono riuscito a recuperare posizioni e preso le code di Chicco (Pellegrino, ndr). Ho fatto gran parte della salita con lui, perché so che è solito salire con ritmo regolare, poi mi ha staccato all’ultimo chilometro. Ho fatto un bel pezzo con Baba, che già ad Oslo era stato mio compagno di viaggio. Quando mi ha staccato sugli ultimi 500 metri mi sono preoccupato, ma Cramer mi ha detto che ero nei dieci e mi sono ripetuto che dovevo tenere a ogni costo, anche se non sapevo quanto fosse lungo il tratto finale, non avendo mai corso questa gara. Mi ha poi passato Hirose e lì ho lottato strenuamente per tenerlo a ogni costo e batterlo in volata. Volevo vincerla assolutamente e ce l’ho fatta, partendo a cinquanta metri dall’arrivo. Ero ancora abbastanza pimpante e finalmente ho vinto una volata, che era importante».

Romano ha chiuso così con il sorriso un Tour de Ski che gli ha lasciato tanto: «Più che questa gara, è stata importante tutta l’esperienza fatta al Tour de Ski, soprattutto dalle cose negative, perché si impara di più quando le cose vanno male. So di essere arrivato non pronto al punto giusto a questo tour, non avendo potuto fare un carico adeguato per matenere la forma e lavorare sul classico (Romano si era ammalato alla vigilia delle gare di Santa Caterina, ndr). Il resto mi ha confermato le cose che sapevo già, cioè che in skating vado forte e ho un gran motore in salita, ma devo lavorare tanto sull’alternato e la scivolata a spinta. Adesso dovrò fare un ragionamento sulle prossime gare, saltarne qualcuna per ricaricare le batterie, perché sette gare in nove giorni si sentono. Voglio fare una grande seconda parte di stagione, perché ho ancora qualche soddisfazione da prendermi».

Fuori dalle squadra nazionale, Romano si è allenato con il CS Carabinieri, ritrovandosi nel gruppo azzurro per il Tour de Ski. Il piemontese è contento di come è stato accolto. «Markus già lo conoscevo dalle esperienze precedenti. Pur ovviamente allenando la Squadra A e preoccupandosi tanto per gli atleti con cui ha lavorato tutta l’estate, dà anche a noi altri le stesse possibilità. Negli ultimi giorni ho avuto poi un ottimo dialogo con Chicco e in squadra c’era una bella atmosfera. Oggi siamo usciti a correre e con lui abbiamo discusso di tanti argomenti, come preparazione fisica e calendario. Lui ha una grandissima esperienza e quando dice certe cose, lo fa perché hanno senso e le ha sperimentate sulla sua pelle. In questi anni ha capito cosa è utile fare e cosa meno. Per noi è un esempio e un punto di riferimento per tantissime cose, dall’allenamento alla vita, alla gestione di tanti fattori. Per noi è importante averlo ancora il prossimo anno».

Poi Romano ha lasciato la mixed zone ed è corso ad abbracciare la sua famiglia, sua moglie Lili, che ha sposato da un anno e mezzo, e suo papà Valery che lo segue da tanti anni ovunque, all’urlo di “Dadà”. Quindi i complimenti reciproci con il francese Lapalus, con il quale ha un ottimo rapporto dai tempi della Coppa Europa. Una giornata che sicuramente conferma le sue grandi capacità a skating e le sue doti da faticatore. Ora ci sono altri sogni da realizzare.

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